Pianeta America
Wall Street debole in attesa delle minute del FOMC

Seduta debole a Wall Street con gli indici che tornano a contrattare dopo le pesanti flessioni della settimana scorsa, la peggiore settimana in 14 mesi per il Dow Jones. Tecnicamente, nonostante le flessioni, non ci sono per ora segnali ribassisti molto forti. Lo S&P 500, sottolinea Kenny Polcari, Direttore delle operazioni sul floor per O'Neil Securities, è riuscito a non sfondare la maedia a 50 giorni (1655) e se riuscirà a conservare questo livello anche nei prossimi giorni sarà un segnale positivo.

Oggi nessun dato economico di rilievo e poche le indicazioni per il mercato, che attende di leggere i verbali dell’ultima riunione del FOMC, in arrivo mercoledì, e l’inizio del simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, in Wyoming, di giovedì e venerdì.
Dalle minute Kenny non si attende niente di nuovo ma sicuramente l’anticipazione si noterà sull’andamento dei mercati. Invece Jackson Hole sarà interessante per diversi motivi. Uno tra tutti per le indicazioni e le speculazioni relative al successore di Ben Bernanke (che non sarà presente al simposio) e poi perchè dalle conversazioni tra i banchieri centrali di diverse parti del mondo potrebbero scaturire indicazioni sulla futura politica monetaria in Europa, Asia e Stati Uniti, mi dice Kenny.
Il mercato in ogni caso si concentrerà sulle possibili indicazioni relative al prossimo Presidente della Federal Reserve per prepararsi ad una nuova era.

Settembre ed ottobre sono solitamente mesi difficili per l’azionario e non sarà una sorpresa se lo S&P 500 proverà a testare 1620, pari a circa -5% dai massimi. Kenny non crede, come invece prevedono in tanti, che lo S&P 500 si stia preparando ad una correzione tra il 15% e il 20%, sono ancora tanti gli investitori in attesa di entrare sul mercato. Dopo Jackson Hole e dopo la fine del dibattito sul tetto del debito in autunno il mercato tornerà a concentrarsi su temi di macroeconomia, ricorda Kenny.
Anche se diversi esponenti della Federal Reserve ricordano che la banca centrale non ha ancora preso una decisione sul futuro del QE3 e che aspetta di leggere altri dati economici, il mercato ha già deciso di prepararsi ad una riduzione degli acquisti di bond dal mercato. Non è più importante quando vedremo il “tapering”, se settembre, ottobre o novembre, il mercato crede che succederà e si prepara. Così non vedremo una reazione drastica all’annuncio ufficiale della Federal Reserve, sottolinea Kenny.

* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.

 
 

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...