Wall Street non ha più bisogno del dollaro forte?

- 14/03/2018
Intuitivamente, la borsa americana dovrebbe salire quando il dollaro si deprezza, e scendere nel caso contrario: un cambio debole favorisce l'Export e, benché l'interscambio con il resto del mondo costituisca una frazione marginale del prodotto interno lordo USA; a New York le imprese multinazionali abbondano. La realtà è storicamente opposta: da sempre la borsa americana sovraperforma il resto del mondo quando il dollaro si apprezza; fa peggio delle altre quando il dollaro si svaluta.
L'esame storico conferma questo assunto: il rapporto fra S&P500 e MSCI World ex USA (linea blue, scala di destra nel grafico in basso) è perfettamente sovrapponibile all'evoluzione del Dollar Index (linea verde, scala di sinistra):
O, per meglio dire, lo è stato fino a poco meno di un anno fa: a partire da maggio 2017, il rapporto azionario citato ha svoltato verso l'alto, noncurante della persistente pendenza negativa del Dollar Index. Da allora, si può dire che la correlazione sia diventata negativa, come presupporrebbe la logica, ma come nega la storia: la forza relativa della borsa americana è andata in direzione opposta rispetto all'andamento del Dollar Index:
Sarebbe interessante indagare le ragioni di questo ribaltamento storico. Non è questa la sede per affrontare questo tema. Ci limitiamo a rilevare che, per sovraperformare, la borsa USA abbisogna ora di un dollaro debole. E, nel momento in cui il biglietto verde dovesse incominciare a recuperare almeno parte del terreno perduto; ciò si tradurrebbe verosimilmente in un passaggio di consegne quantomeno temporaneo, a vantaggio di altri listini.