Wall Street oscillante fra incertezze e stabilità

- 08/06/2015
È stata una settimana volatile per la Borsa americana ancora una volta influenzata dall’incertezza legata al futuro della Grecia e alla direzione dei tassi di interesse. I dati sul mercato del lavoro hanno nettamente sorpreso economisti ed operatori e spingeranno probabilmente la Federal Reserve ad agire sui tassi di interesse probabilmente in settembre, secondo Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital. Peter ricorda come gli ultimi dati sull’occupazione mostrino non solo un aumento superiore alle attese dei nuovi occupati ma che riguarda quasi tutti i settori dalla costruzione edile, ai servizi al manifatturiero. E poi, fattore molto osservato dalla Federal Reserve, un aumento dei salari che mostra quindi una potenziale accelerazione dell’inflazione.
Peter nota come ormai l’emergenza sia passata per l’economia americana che non ha quindi più bisogno di stimoli dato che sta tornando a crescere – Peter si aspetta per il secondo trimestre un’espansione intorno al 2% e poi una crescita vicina al 3% nel terzo e quarto trimestre. Peter quindi prevede un ritocco ai tassi di interesse da parte della Fed dello 0,25% in settembre puramente simbolico, per inviare un messaggio positivo ai mercati, a cui seguiranno interventi molto meno aggressivi. La banca centrale americana risponderà quindi così alle preoccupazioni del Fondo Monetario Internazionale – che teme per la situazione instabile in Europa ed è preoccupata per la contrazione economica Usa riscontrata ad inizio anno.
Il mercato obbligazionario ha ancora influenzato le decisioni degli operatori in settimana. Nel corso della sua lunga esperienza a Wall Street Peter ha sempre riscontrato una reazione negativa dell’azionario in un periodo di aumenti dei rendimenti obbligazionari e questa settimana quindi non fa eccezione. Se la settimana prossima i dati economici mostreranno ancora forza – soprattutto quelli sulle vendite al dettaglio – il decennale potrebbe arrivare sopra il 2,5%, sottolinea Peter, e forse innescare quella fase di correzione dell’azionario tanto attesa e in grado di dare agli investitori occasione di entrare sul mercato. Il primo test per lo S&P 500 sarà 2075 e una rottura potrebbe portare a 2045-2048. Secondo Peter l’eventuale sfondamento di questo livello porterebbe verso una correzione.
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.