Pianeta America
Wall Street sale, trainata della liquidità

Dopo aver raggiunto il livello più basso degli ultimi cinque mesi, la borsa americana ha spiccato un balzo che le ha consentito di aggiungere quasi 3 trilioni di dollari alla capitalizzazione complessiva. Una progressione spettacolare, entusiasmante; che non sarebbe stata possibile, se non avessimo potuto disporre del carburante offerta dalla liquidità.
È questo un concetto alquanto complesso, da intendersi ormai in senso ampio, e non più ristretto alla sola base monetaria generata dalla Federal Reserve con le sue operazioni sul mercato. Alle dimensioni complessive del bilancio dell'istituto di emissione americana, vanno aggiunti i mezzi finanziari resi disponibili alle banche ordinarie (BTFP) dopo il dissesto di Silicon Valley e delle altre banche regionali a marzo. Ed occorre altresì tenere conto del drenaggio generato dalla ricostituzione del conto acceso dal Tesoro USA presso la Fed, nonché delle reverse repo che drenano liquidità, in particolar modo quella degli investitori istituzionali (fondi monetari, nello specifico).

Come si può notare, questa misura in senso ampio della liquidità vanta una impressionante correlazione con l'andamento dello S&P500. Un calo della liquidità va di pari passo con il ridimensionamento del mercato azionario. Specularmente, un'espansione della liquidità in senso ampio, come sperimentato da ottobre in avanti, si associa ad un miglioramento delle quotazioni azionarie.
Sotto questa prospettiva, il rialzo di Wall Street è del tutto fisiologico e perfettamente spiegabile. Finché ci sarà liquidità a disposizione, tutte o quasi le barche potranno risultare abbastanza sorrette da proseguire la navigazione.

Giornalista finanziaria dalla fine degli anni '90. Continua...