Washington troverà presto una soluzione, secondo i mercati

- 12/10/2013
La seconda settimana di chiusura del Governo USA sta per concludersi e il mercato pensa che siamo vicini alla fine dell’impasse a Washington. Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital, crede che nel fine settimana Congresso e Casa Bianca raggiungeranno un accordo che permetterà di riaprire le operazioni del Governo la prossima settimana e poi seguirà subito anche una soluzione per innalzare il tetto del debito – e sarà quindi anche un default tecnico.
Il rally di ieri è stato importante ed ha riguardato settori come utilities e trasporti, un’indicazione secondo Peter che il mercato è pronto per esplodere, il rally di fine anno è alle porte. Un rally che potrebbe mostrare i primi segnali già nelle prossime settimane. Peter fa notare che le statistiche mostrano in media un andamento positivo per l’azionario alla metà e alla fine di ottobre e quest’anno con le prime indicazioni positive che arrivano dalle trimestrali, la tendenza potrebbe essere confermata.
Oggi i conti arrivati dalle prime due grandi banche, JP Morgan e Wells Fargo, hanno battuto le previsioni e lanciano quindi un segnale positivo dato che le aspettative sull’andamento degli utili del settore finanziario non erano molto positive. La prossima settimana entreremo nel vivo nella stagione di trimestrali e vedremo numeri di aziende di diversi settori, dall’industriale, alla tecnologia a quello bancario.
E la prossima settimana, in caso di riapertura del Governo, il mercato potrebbe essere investito da tutti i dati economici che sono stati rinviati nelle ultime due settimane, tra cui quelli sul mercato del lavoro. Questi ultimi, secondo Peter, potrebbero far traballare il mercato perchè non attesi.
Una delle notizie più importanti della settimana è stata quella della nomina di Janet Yellen e l’ho commentata con Peter. Non ci sarà una battaglia al Senato per confermare la nomina di Yellen secondo Peter, che si aspetta che l’attuale Vice Presidente della Federal Reserve, una volta alla guida della banca centrale, utilizzerà tutti gli strumenti non convenzionali a sua disposizione per ridurre il tasso di disoccupazione e che allenterà le operazioni di acquisto di bond ma molto più lentamente rispetto alle stime del mercato. Peter invece non si aspetta che Bernanke sia influenzato dalla nomina di Yellen e che la Fed inizierà a ridurre gli stimoli da dicembre anche se solo simbolicamente, di 3-4 miliardi di dollari il mese.
Peter ritiene che i dati economici confermeranno ancora la crescita Usa tra il 2% e il 2,25% e che le due settimane di chiusura del Governo avranno solo un impatto contenuto sul Pil del quarto trimestre.
Peter lascia invariate anche l’obiettivo per lo S&P 500 per la fine dell’anno tra 1785 e 1800 punti.
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.