A Piazza Affari va in scena una riscossa alquanto dubbia

- 01/02/2019
La riscossa del mercato azionario italiano delle settimane più recenti, è partita quando il mercato si è accorto di una divergenza sempre più difficile da occultare.
Sul finire del mese di dicembre, quando Piazza Affari era in caduta libera, il BTP Future ignorava sfrontatamente questa debolezza, risalendo la china. In termini più formali, a fronte di una performance in quatto settimane inferiore al -5% da parte dell’indice MIB; il BTP Future nel medesimo arco di tempo metteva a segno un rialzo superiore all’uno percento. Simbolico, ma nondimeno significativo, viste le circostanze.
La linea verticale nella figura evidenzia che negli ultimi nove mesi una divergenza nei termini definiti non era mai stata registrata, prima della fine di dicembre. Una tempistica straordinaria, che ha dato la stura al rimbalzo.
Ma prima del 2018?
Un episodio analogo si è manifestato fra la seconda metà del 2015 e la prima metà del 2016. In almeno due casi su la reazione è stata tanto immediata quanto effimera: con Piazza Affari che ha ceduto alle vendite dopo un rimbalzo. In un caso si è trattato di un “non evento” mentre soltanto a metà 2016, quasi nove mesi dopo la prima formalizzazione del setup, e dopo un ribasso devastante, si è assistito ad una ripartenza definitiva.
Uno schema che si ritrova, risalendo nel passato.
Siamo nel 2014 e la divergenza fra MIB e BTP nei termini descritti si manifesta altre quattro volte. Anche in questo caso, si assiste a reazioni di aggiustamento tanto brutali, da parte del mercato azionario, quanto seguite da nuovi ribassi e da altrettanto nuovi minimi relativi. Soltanto dopo quattro circostanze, la capitolazione definitiva degli investitori induce una reazione.
Stessa storia nel 2011-12: minimo provvisori, reazioni veemente e talvolta anche piuttosto prolungate; seguite da nuove ricadute nelle grinfie dell’Orso, prima del sopraggiungimento provvidenziale di Draghi.
La conclusione è scontata. Divergenze del tipo segnalato, se da un lato favoriscono la ripartenza del mercato azionario italiano, dall’altro sono quantomeno dubbie, perché tendono ad essere seguite da nuovi ribassi e conseguentemente nuovi minimi.
Probabilmente questa volta sarà diverso, ma un pizzico di sana cautela non guasterà.