All Share Italia: o entra in bolla, o torna indietro

- 28/04/2017
Non possiamo proprio lamentarci: negli ultimi quattordici mesi la borsa italiana ha consegnato performance egregie agli investitori; se avessero avuto l’accortezza di evitare il settore bancario. Una condizione non secondaria, vista la preminenza che il comparto in questione riveste a Piazza Affari.
È la solita questione ricorrente: è arbitrario escludere questo o quel settore, visto che nello specifico le banche fanno pienamente parte del nostro listino; ma, con questo accorgimento, emergono tendenze che altrimenti finiscono per essere occultate o quantomeno distorte e minimizzate.
Il nostro indice All Share Italia ex Banche contempla appunto tutti i principali (18) settori della borsa italiana; con eccezione di un comparto che al momento rappresenta un terzo della capitalizzazione complessiva.
Questo universo è in vistoso rialzo da febbraio dello scorso anno; una crescita che si fatta parabolica dall’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Il rialzo in effetti ha conosciuto uno stallo, una volta raggiunto il “triplo massimo” di aprile-agosto-dicembre 2015; ma, una volta superato questo ostacolo, l’All Share Italia ex Banche è stato libero di volare.
Dal minimo di febbraio 2016, la borsa italiana ha guadagnato il 50%; il 32%, dalla vigilia delle elezioni presidenziali americane; il 15% - in tutti i casi, dividendi esclusi – soltanto quest’anno. Nel G25, contenderemmo la palma di miglior borsa per performance al listino di Madrid; dove pur i bancari sono ben ponderati, peraltro…
Un rialzo insomma ubriacante, eclissato dal peso ingombrante dei bancari. Ma a che punto siamo giunti, in prospettiva storica?
È presto detto: il rialzo parabolico dell’All Share Italia ex Banche, in essere dalla fine del primo semestre 2016, ha raggiunto proprio in questi giorni la parete superiore del canale ascendente che elegantemente ne racchiude l’evoluzione dalla seconda metà del 2011 in avanti. Non è detto che qui si manifesti una immediata inversione di tendenza, ma i tre precedenti episodi analoghi furono tutti seguiti da un movimento di inclinazione opposta, che presto o tardi condusse alla sollecitazione della parete inferiore del canale. Due anni fa, come detto, fu necessario attendere più di sette mesi, ma nel 2014 e nel 2011 la svolta verso il basso fu immediata.
In queste circostanze, venendo da un rialzo già ben inclinato verso l’alto, l’unica possibilità teoricamente concessa ai Tori, sarebbe quella di una vera e propria bolla speculativa, che condurrebbe all’abbandono di questo sentiero ordinato di crescita, e all’inaugurazione di un percorso speculativo, la cui evoluzione e tempistica sarebbe del tutto imprevedibile.
Poiché l’All Share Italia ex Banche non è pubblicamente disponibile, oltre che dalle colonne del Rapporto Giornaliero di AGE Italia, discuteremo di questo indice e della sua cruciale condizione tecnica nel prossimo IT Forum 2017, che fra pochi giorni aprirà i battenti al Palacongressi di Rimini.