Piazza Affari
Crisi di SVB e crollo delle banche: crash di borsa in arrivo?

Il crack di Silicon Valley Bank (SVB) apre il dibattito sul rischio di fallimenti a catena nel sistema bancario americano. La crisi è di liquidità ma anche di profittabilità: con le banche che adesso soffrono la concorrenza dei fondi monetari. Difatti i depositi bancari sono in caduta libera, a fronte di un rendimento che normalmente non supera lo 0.5%; laddove le masse amministrate dai money market fund sfiorano adesso i 5 trilioni.

La Federal Reserve ha messo una toppa, garantendo liquidità a condizioni eccezionali, mentre permangono alcune criticità in Europa, con il Credit Default Swap (CDS) di Credit Suisse che raggiunge un nuovo massimo storico, gettando un'ombra sulla solvibilità dell'istituto elvetico.

Il governatore Powell dovrà essere bravo nel bilanciare esigenza di stabilità del sistema finanziario, con l'obiettivo di piegare un'inflazione ancora non doma. Questo richiede l'ulteriore aumento dei tassi di interesse, anche se le aspettative per il Fed Funds rate si sono drasticamente raffreddate negli ultimi giorni. Anche in Europa la BCE sarà molto meno aggressiva, dopo il rincaro da 50 punti base atteso per giovedì.

Nel frattempo la volatilità resta esasperata sui mercati azionari. Incertezza degli investitori, certo, ma anche il boom delle opzioni 0DTE, che raccolgono ormai la parte prevalente degli scambi sul mercato a termine.

Secondo il modello previsionale di AGE Italia, Piazza Affari rischia ancora qualche giorno di consolidamento, prima che le quotazioni azionarie ripartano. Protagonista nel bene come nel male le banche: che spiegano ampiamente la vitalità dei listini europei rispetto a Wall Street.

Intervista di martedì 14 ore 10:00

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