Domata l'INFLAZIONE, gli Stati Uniti vanno verso il DEFAULT?

- 17/05/2023
Conforta l'inflazione registrata negli Stati Uniti nel mese di aprile: la variazione annuale del Consumer Price Index (CPI) scende per il decimo mese consecutivo. Soltanto altre quattro volte nel Dopoguerra è stato registrato un analogo raffreddamento della dinamica dei prezzi al consumo. La Federal Reserve tirerebbe un sospiro di sollievo, se non fosse per una nuova problematica sul tavolo: il raggiunto tetto del debito federale americano.
Fra l'amministrazione Biden e l'opposizione al Congresso sono scintille. Bill Gross è sicuro che il default del debito sarà scongiurato, ma Moody's mette in guardia circa i rischi di un mancato rinnovo dei bond che giungeranno a scadenza in prossimità della "Data X". Attualmente gli Stati Uniti sono molto più rischiosi di Brasile, Messico e Grecia, stando al livello dei Credit Default Swap (CDS).
Oggi nel frattempo in Europa la Bank of England potrebbe a sua volta annunciare l'ultimo aumento dei tassi di interesse. Settore manifatturiero (PMI), vendite al dettaglio e mercato immobiliare evidenziano l'impatto dell'aumento del costo del denaro, con Londra che sarebbe la prima in Europa a tagliare più avanti il policy rate.
Resta un interrogativo pressante: come mai i ripetuti aumenti dei tassi di interesse, non hanno scatenato né una recessione, né un bear market azionario?
Tutte le risposte nell'ultima intervista concessa da Gaetano Evangelista, strategist di AGE Italia, a Finanza NOW.
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