Piazza Affari
Fondi comuni: meno determinanti del passato

I promotori finanziari hanno di che essere soddisfatti: la raccolta netta dei fondi comuni di investimento procede a gonfie vele. I fondi azionari hanno raccolto più di quanto rimborsato ai sottoscrittori in ben 22 degli ultimi 24 mesi e, in rapporto alla massa amministrata, hanno raccolto nell'ultimo anno e mezzo il 10% degli attivi. Un risultato che non si conseguiva da quasi 14 anni. Sembra siano tornati i bei tempi, per i fondi comuni di investimento di diritto italiano; almeno dal punto di vista della raccolta netta.

Resta da stabilire se essi siano ancora influenti, sulle sorti del listino, come succedeva ai "bei vecchi tempi". Il confronto fra raccolta netta relativa (in alto: l'istogramma nero rappresenta la raccolta netta relativa mensile, la linea verde la sommatoria a diciotto mesi) e l'indice MIB (in basso) mostra una persistente correlazione, con una minore aderenza però rispetto al passato:
- il rallentamento della raccolta e i deflussi netti sperimentati a partire dal 2005, non impedirono al mercato di salire ulteriormente;
- l'andamento confortante della raccolta netta nel 2009-2010 non coincise con un mercato brillante: Piazza Affari sprintò fra marzo e ottobre di sei anni fa, prima di tornare a perdere terreno;
- il bear market del 2011-12 non fu contenuto da una raccolta netta relativa cumulata (RNRC) meno incisiva rispetto al 2008;
- la RNRC si è spinta ai livelli più elevati da settembre 2001, purtuttavia l'indice MIB fa ancora fatica a sfondare i massimi di fine 2009.
Evidentemente la concorrenza degli ETF - che negli Stati Uniti amministrano ormai un patrimonio addirittura maggiore dei fondi hedge - si fa sentire sempre più.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...