Ftse Mib: è giunta l'ora di vendere?

- 03/06/2021
Pubblichiamo l'intervista concessa da Gaetano Evangelista, amministratore unico e strategist di AGE Italia; a Davide Pantaleo, vicedirettore della testata finanziaria Trend Online.
DOMANDA. I mercati azionari viaggiano sui massimi senza mostrare segnali di cedimento alcuno: c'è spazio per ulteriori allunghi nel breve?
RISPOSTA. La risposta ce la fornirà come sempre l’economia.
In questi anni abbiamo ottenuto delle confortanti risposte dalla relazione fra mercati azionari ed economia reale. Al contrario di quanto alcuni osservatori un pochino superficiali ritengano, i due mondi dialogano continuamente. E si intendono molto bene.
Abbiamo appena registrato il Global PMI più elevato degli ultimi dieci anni. L’economia mondiale è in boom, con il 95% delle singole economie che vantano un’espansione, nel senso di PMI superiore ai 50 punti. Questo dato (linea azzurra nella figura in alto) è evidentemente molto ben correlato alla performance annuale delle borse mondiali (linea rossa, scala di destra).
In altre parole, quando l’economia si espande, le performance di mercato si fanno positive, mentre soltanto un’economia in contrazione – PMI inferiore ai 50 punti – si tradurrebbe in ritorni anno su anno negativo per il MSCI.
Mi sembra che questa eventualità sia al momento remota.
D. A Piazza Affari il Ftse Mib ha aggiornato di poco i top del 2020 salvo poi tornare indietro. Si tratta di una falsa rottura rialzista? Cosa aspettarsi ora?
R. Il raggiungimento del massimo di inizio 2020 era scontato, all’indomani del superamento dell’ultimo diaframma a 23000 punti. Peraltro, si tratta di una questione di lana caprina, dal momento che quel massimo è stato superato già da tempo, se ragionassimo in termini “total return”: includendo cioè anche i dividendi, che in Italia sono sempre una parta importante della performance complessiva.
Come evidenzia la figura, siamo ora a ridosso della parete superiore di un canale in essere da più di due lustri, e che in tutto questo tempo ha sempre contenuto l’andamento di Piazza Affari, eccezion fatta per l’incidente di percorso di febbraio-marzo 2020.
Adesso vedremo il mercato cosa vorrà fare da grande: si romperà clamorosamente verso l’alto? o si inaugurerà una fase di decantazione laterale? Io propenderei per la seconda soluzione, ma prima che si abbattano i supporti non venderei.
D. Il petrolio tocca nuovi massimi dell'anno: quali strategie ci può suggerire per due temi oil come ENI e Saipem?
R. La preferenza per queste due azioni si risolve immediatamente, considerando che la prima naviga serenamente sopra la media degli ultimi 200 giorni, mentre la seconda si colloca abbondantemente sotto. Questo la dice lunga sui rapporti di forza.
ENI si muove lateralmente già da tempo, ma a mio parere finché si mantiene sopra i 9.90 euro, è sensato mantenerla e confidare nel raggiungimento della resistenza a 11.75 euro.
D. Presto o tardi la Federal Reserve inizierà a discutere di tapering. Al di là del breve periodo, condizionato dal ciclo economico, che possiamo dire della tendenza di lungo periodo per i tassi di interesse?
R. Nel lungo periodo è tutta un’altra storia. Su archi temporali pluriennali entra in gioco la capacità potenziale di crescita dell’economia. Il discorso vale in tutte le epoche, e a tutte le latitudini.
Prendiamo gli Stati Uniti: che nel 2007 vantavano una potenzialità di crescita del PIL reale di poco più del 4%. È naturale che il rendimento dei Treasury (linea azzurra nella figura) si adeguassero a questa traiettoria.
Poi, con il passare degli anni, la macchina economica americana si è inceppata, ha perso colpi; il tasso potenziale di espansione dell’economia ha puntato verso il basso, trascinando con sé i tassi di interesse.
In questo momento le due misure sono allineate. In altre parole l’1.75% è un livello di equilibrio per i tassi americani a dieci anni. La possibilità che il costo del denaro continui a crescere, è legata alla capacità di questa amministrazione di varare misure adeguate a piegare definitivamente verso l’alto il PIL potenziale. Una sfida non poco impegnativa, in effetti...