Piazza Affari
FTSE MIB prossimo a svolta chiave. Banche pronte a scattare?

Pubblichiamo l'intervista concessa questa mattina da Gaetano Evangelista, amministratore unico di AGE Italia; al portale finanziario Trend Online.

DOMANDA. I mercati azionari, specie quelli statunitensi, superano qualsiasi avversità e toccano nuovi massimi, mentre faticano un po' quelli europei. Cosa aspettarsi nel breve?

RISPOSTA. Ad ora il conteggio dei nuovi massimi storici per il 2021 è fermo a 40 volte per l’indice S&P500. A questo ritmo sarebbe il secondo anno più prolifero della storia. Ed in ciascuno dei primi sette mesi di quest’anno il mercato ha conseguito nuovi record.
Questo per sottolineare la continuità dei rialzi, frutto di acquisti metodici e non di strappi speculativi. Quello che inizialmente è risultato un azzardo, trova ora il conforto dell’economia reale: tutte le prime 38 economie al mondo vantano un Composite Leading Indicator (fonte: OCSE) cresciuto rispetto ad un anno fa. Mentre negli Stati Uniti gli utili operativi nel secondo trimestre crescono di uno stellare +78% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; con l’85% delle società che hanno presentato risultati migliori delle stime.

A fronte di questi risultati, ci sono investitori ovviamente che brindano, ed investitori che passano alla cassa: nelle ultime quattro settimane il saldo netto di fondi comuni ed ETF azionari americani, è sceso ai -6 miliardi di dollari. È il dato più basso dell’anno, con il mercato che consegue nuovi massimi.
Non mi sembra proprio una testimonianza di mania speculativa. Oltretutto, come suggerisce la partecipazione corale alla ripresa economica mondiale, il picco di mercato sopraggiunge sempre diversi mesi dopo il conseguimento di un picco definitivo su questo fronte. Di bear market si parlerà non prima del 2022.

D. A Piazza Affari il Ftse Mib si è reso protagonista di un poderoso recupero dai minimi toccati nei giorni scorsi. Come valuta questo movimento e a cosa prepararsi ora?

È un momento chiave, perché la borsa italiana, dopo questa entusiasmante galoppata, è tornata a ridosso della parete superiore di un canale ultradecennale. Pochi ne sono a conoscenza, ma la versione total return della borsa italiana ha messo a segno un guadagno medio negli ultimi dieci anni, che ha sfiorato il 7% medio composto annuo. Per cui anche qui gli investitori intascano plusvalenze da non meno di due lustri, pur fra alti e bassi.

La situazione corrente però è simile agli altri quattro episodi di sollecitazione della parete superiore del canalone. Il dubbio è: torniamo indietro o sfondiamo verso l’alto? in questo secondo caso inizierebbe un movimento non più regolare, ordinato; ma speculativo.

D. Anche a Piazza Affari è partita la stagione delle trimestrali: consiglierebbe di puntare su Unicredit e Intesa Sanpaolo in vista dei conti?

R. Non è un caso che mentre l’indice generale è alle prese con una resistenza, il settore più rappresentato a Piazza Affari si trova a sua volta in prossimità di una barriera di notevole spessore tecnico.
L’indice di categoria sta ripetutamente sollecitando lo short stop trimestrale. È un livello, che calcoliamo in casa, che ha contenuto tutti i rally degli anni passati; rivelartisi puntualmente delle correzioni intermedie. Dovesse saltare questo tappo, il giudizio sui bancari italiani migliorerebbe sensibilmente.

D. Crede che il miglioramento delle prospettive dei tassi di interesse, dipenda dall’andamento dei tassi di interesse italiani?

R. Assolutamente sì.
Anche in questo caso siamo alle prese con una notevole resistenza.
Mi riferisco al BTP Future, proxy del reddito fisso nazionale, alle prese con il diaframma a 154 punti. Saltasse questo tappo, il Decennale di Via XX Settembre salirebbe fin sopra i 160 punti. E, a quel punto, bancari e tutta Piazza Affari ne beneficerebbero.

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