Il rialzo delle borse ha ancora la strada spianata

- 04/11/2021
Pubblichiamo l'intervista pubblicata questa mattina dal portale finanziario Trend-Online.com, e concessa da Gaetano Evangelista, strategist di AGE Italia; a Davide Pantaleo, vicedirettore della testata giornalistica.
DOMANDA. I mercati azionari continuano ad aggiornare i massimi, in alcuni casi storici, e nulla sembra fermarli. Il rialzo in atto è destinato a proseguire?
RISPOSTA. Penso proprio di sì. Secondo un vecchio e comprovato adagio, le borse finiscono l’anno così come l’hanno incominciato: cioè, al rialzo.
Al solito, non si escludono occasionali e temporanei ripiegamenti, ma il cruscotto tecnico suggerisce di trattarle come opportunità secondarie di ingresso a basso rischio. Lo S&P500 è reduce quest’anno da ben 60 nuovi massimi storici, ma secondo me si va verso la settantina prima di San Silvestro.
Ed è vero che le banche centrali iniziano a ritirare il carrello degli alcoolici. Ma, nel complesso, la politica monetaria globale è ancora accomodante: alla fine di ottobre il 58% degli istituti di emissione aveva tagliato il tasso di intervento come ultima misura ufficiale. Nel 2006 questo indice di diffusione scese sotto il 15%, e peraltro diversi mesi seguirono prima del massimo definitivo dei mercati.
D. Il Ftse Mib si spinge su nuovi top dell'anno. Come valuta l'attuale impostazione del nostro mercato e quali le attese nel breve?
R. Come ho già segnalato nei mesi passati in questa sede, il FTSE MIB aveva un ultimo diaframma a 23000 punti, che lo separava da massimi superiori al picco di inizio 2020. Nello specifico si profilava una proiezione fra 26 mila e 26500 punti, che l’indice di Piazza Affari ha peraltro superato di recente.
Questo spiana la strada verso ulteriori target verso l’alto. Sinceramente faccio fatica a scorgere proiezioni inferiori ai 29000 punti. Un cluster tanto massiccio quanto senza dubbio ambizioso. Probabilmente sarà necessario ritestare l’ultima resistenza, ora diventata supporto, prima di lanciarsi all’assalto di questa barriera.
Suppongo, idealmente per la prossima primavera.
D. I bancari di Piazza Affari tornano sotto i riflettori in occasione delle trimestrali. Ce ne sono alcuni che raccomanderebbe più di altri in questa fase?
R. Siamo positivi sui bancari italiani in modo particolare dalla scorsa primavera: quando hanno dimostrato coralmente di godere di ottima salute.
Infatti la Advance-Decline line di settore, che opportunamente pesa allo stesso modo tutti gli istituti di credito quotati, a prescindere dalla differente capitalizzazione e dalla performance; ha avuto ragione alla fine di aprile di una resistenza dinamica che ne mortificava da tempo l’andamento.
Questo ha dato la stura al rialzo di settore.
In questa fase preferirei Unicredit ad Intesa San Paolo, e Credem alle altre banche di medie dimensioni. Se Mediobanca dovesse chiudere l’anno sopra i 10 euro, consacrerebbe una rottura rialzista di notevole valenza tecnica.
D. L’inflazione è vista come il fumo negli occhi dal mercato obbligazionario, mentre il mercato azionario vola. Come giudica questa difformità di comportamento?
R. In effetti il VIX è molto calmo, e questo suggerisce una certa mancanza di stress da parte degli investitori azionari; laddove invece il MOVE – l’equivalente del VIX per i Treasury – è in fibrillazione, segnalando un certo nervosismo da parte di chi opera in reddito fisso.
Il rapporto fra VIX e MOVE è così precipitato ai livelli più compressi degli ultimi 18 mesi. Stiamo conducendo uno studio approfondito su questo fenomeno. Posso dire che dal 1995 si scorge una dozzina di precedenti analoghi, ed il seguito è sempre stato decisamente degno di nota per gli investitori.
Presenteremo i risultati di questa indagine, assieme alle proiezioni conseguenti da qui ad aprile 2022 per i mercati, nel prossimo numero del nostro Rapporto Giornaliero.