Piazza Affari
Il segnale che i piccoli trader erano nel torto

Il mercato azionario italiano ha vissuto nel 2025 due stagioni: una prima fase, brillante e quasi irresistibile, culminata con il massimo del 22 agosto. Strepitosa per performance, pur al netto del severo aggiustamento di marzo-aprile.
Ed una fase, che si trascina da tre mesi e mezzo, di assoluta lateralità, che genera nervosismo fra gli operatori: trattasi di pausa rigeneratrice? o di minacciosa distribuzione, preludio ad una severa inversione di tendenza?
La giuria è ancora riunita per deliberare, ma c'è un indizio che perlomeno impone ai ribassisti l'onere della prova: l'eccesso di negatività sperimentato un paio di settimane fa in prossimità del minimo dal quale Piazza Affari è ripartita.

La seduta del 21 novembre infatti è stata contraddistinta da una attenzione quasi maniacale per le scommesse bearish: gli ETF che replicano negativamente l'andamento dell'indice FTSE MIB - dunque, che guadagnano quando il mercato perde - hanno conosciuto una netta impennata in termini di turnover. Non siamo arrivati ai controvalori da record registrati in prossimità del minimo dello scorso aprile, ma nondimeno è stata superata una soglia chiave, che attiva gli alert in ottica bullish contrarian.
Abbiamo prontamente segnalato questo setup sul Rapporto Giornaliero, e lo sviluppo successivo conferma l'assunto: quando "tutti" sono così orientati verso il lato corto del mercato, questo di solito si muove in direzione opposta.

La competenza dell'ufficio studi di AGE Italia, eccezionalmente al servizio dei lettori di smartTrading. Continua...