Piazza Affari confida nella benevolenza dei risparmiatori

- 19/09/2013
Non che gli investitori italiani abbiano una massa talmente corposa da impattare in modo determinante sulle quotazioni del mercato italiano. Ma è un dato di fatto che la raccolta netta dei fondi comuni azionari italiani vada relativamente migliorando: i deflussi drammatici del 2011-12 sono un brutto ricordo, e a luglio (manca ancora il dato di agosto) l'industria del risparmio gestito ha fatto registrare il dato netto più lusinghiero da ottobre 2010, con una raccolta pari allo 0.7% della massa amministrata. Sembra poco, ma non fa che rafforzare una tendenza in essere da metà dello scorso anno.
Negli ultimi dodici mesi (a luglio), la raccolta netta cumulata è stata pari al -1.57% del patrimonio gestito: un dato tuttora negativo, ma meno deprimente di quello registrato nel periodo agosto 2011 - luglio 2012, quando l'emorragia complessivamente raggiunse l'11.6% del patrimonio netto medio nell'arco di tempo considerato.
Più che evidente e oltremodo logica la correlazione fra questo dato, e l'andamento del mercato azionario: ciò lo si desume non soltanto dall'andamento recente, raffigurato qui in alto; ma anche dall'evoluzione degli ultimi 25 anni (visibile cliccando sull'immagine), che conferma come il conseguimento di una pendenza ascendente sul dato cumulato a 12 mesi della raccolta netta dei fondi azionari italiani, vada di pari passo con le fasi rialziste di Piazza Affari.
Probabilmente il dato di agosto farà registrare una conferma di questa tendenza. Analogamente, il bull market della borsa italiana proseguirà, da questo punto di vista, fino a quando gli investitori verseranno liquidità nelle casse dei gestori. La svolta benigna, inaugurata più di un anno fa con la svolta verso l'alto del dato sulla raccolta netta cumulata a 12 mesi, sarà neutralizzata non prima di un analogo segnale, questa volta verso il basso.