Piazza Affari
Piazza Affari perde colpi. Verso il colpo di grazia?

Pubblichiamo l'intervista concessa da Gaetano Evangelista, amministratore unico e strategist di AGE Italia, alla testata giornalistica finanziaria Trend-Online. L'intervista spazia fra diversi temi: il boom di Piazza Affari dei primi quattro mesi dell'anno e le schermaglie commerciali fra Cina e Stati Uniti; il ripiegamento di oro e petrolio e il timore (infondato) che il rallentamento delle materie prime possa anticipare una frenata della congiuntura economica nell'Eurozona. Buona lettura!

DOMANDA. Le Borse da inizio settimana stanno vivendo una fase di negatività dopo le minacce di Trump sui dazi alla Cina. Questo è solo un pretesto per l'avvio di un ribasso più ampio visto anche il periodo tradizionalmente poco favorevole per l'equity?

RISPOSTA. Non devono essersene accorti in molti, ma da alcuni anni a Piazza Affari va di moda il rally di inizio anno: in cinque degli ultimi sei anni l’All Share ha fatto registrare a fine aprile un saldo superiore all’8%; addirittura in tre casi su sei è salito a doppia cifra percentuale.
Il problema, se prendiamo in esame tutti i precedenti analoghi, viene dopo: come si vede, in tutti gli episodi simili al 2019, la borsa italiana paga un pesante prezzo subito dopo. Nulla di nuovo sotto il sole…

Quanto alla borsa americana mi dispiace, ma non sottoscrivo la retorica della guerra commerciale come fattore depressivo. Il primo colpo è stato sparato da Trump a marzo dello scorso anno, quando furono colpite le povere lavatrici Made in China.
E dove si trovava lo S&P500? A 2600 punti, sui minimi. Questa storia delle schermaglie commerciali USA-Cina hanno fatto la felicità degli investitori, oltre che dei trader a caccia di volatilità.

D. A Piazza Affari il Ftse Mib è stato respinto dalla soglia dei 22.000 punti, trovandosi ora oltre 1.000 punti più in basso. Le vendite sono destinate a proseguire nel breve?

R. Temo proprio di sì. Da qualche settimana si è attivato sui nostri monitor un segnale di esaurimento del rialzo, già sperimentato nella primavera del 2015 e a fine 2009. Si tratta di un setup dalla formulazione proprietaria. Posso dire che si basa sull’analisi della regressione lineare.

Evidentemente, l’indicatore ha colto con una certa efficacia l’esaurimento del rialzo. Penso che scendere sotto la media mobile esponenziale a 200 giorni darebbe il colpo di grazia al mercato.

D. Il petrolio ha indietreggiato dai massimi ed è ad un passo dai 60 dollari, mentre l'oro sta provando a risalire la china. Cosa si aspetta per queste due commodities nel breve?

R. Sulle commodity assistiamo ad inquietanti fenomeni di ridimensionamento, che in parte smentiscono la retorica della ripresa economica globale in accelerazione nella seconda metà dell’anno. Questo vale in modo particolare per i metalli ad uso industriale. Una brutta notizia per i responsabili della politica monetaria, perché anticipa ulteriori pressioni deflazionistiche nei mesi a venire.
Petrolio e oro però fanno partita a sé. In verità penso che il greggio possa trovare qui supporto. Dopotutto siamo sullo stesso argine dinamico che contenne il ribasso la scorsa estate. Se i 60 dollari dovessero reggere, valuterei di andare lungo.
Meglio, valuterei l’acquisto di società del comparto energetico, che a questo punto possono essere un investimento dal beta superiore all’unità.
Dopotutto, il rischio è ben misurato.

D. Accennava poco fa alla ripresa economica globale. Davvero teme che si possa di nuovo parlare di recessione? Alludo in particolare all’Europa.

R. No, sinceramente mi sembra una ipotesi improbabile. Si scorgono i germogli di una ripresa che dovrebbe prendere corpo nella seconda metà dell’anno. Gli stimoli cinesi raggiungono il Vecchio Continente con tre mesi di ritardo.
Soprattutto, è confortante l’espansione in atto della moneta in circolazione. Draghi al solito sta compiendo un egregio lavoro. La variazione annuale reale di M1 anticipa di nove mesi la crescita economica nell’Eurozona.
Stando così le cose, la crescita del PIL dovrebbe raggiungere un fondo nel quarto corrente, prima di tornare a puntare risolutamente verso l’alto nei tre trimestri successivi. Mi sembra una buona notizia per concludere, no?

La competenza dell'ufficio studi di AGE Italia, eccezionalmente al servizio dei lettori di smartTrading. Continua...