Settore del lusso ancora in affanno

- 22/09/2014
È passato più di un anno da quando l'indice rappresentativo del settore del lusso quotato a Piazza Affari, ha realizzato il suo (spettacolare) massimo. Un picco che coronava una galoppata entusiasmante (+325% dal minimo di marzo 2009, dividendi esclusi), ma che inesorabilmente è stato seguito da un mini-bear market, con le quotazioni scese dal top in misura superiore al 20%. Soprattutto, è risultata violata la trendline di sostegno che partiva dal minimo di marzo 2009, e congiungeva i minimi del 2011-2012: il bull market, anche da questo punto di vista, non c'è più.
L'occhio attento noterà come il Luxury Index Italia - che include le seguenti società: Aeffe, B Cucinelli, Damiani, Ferragamo, Luxottica, Piquadro, Tod's e Yoox - abbia realizzato una specie di doppio minimo. Si tratta però di una mera ipotesi teorica; la cui concretizzazione formale è rimandata al pieno superamento del "massimo interno" realizzato a giugno. In assenza di questa eventualità, il bear market del settore del lusso in Italia è ancora formalmente in essere.