Piazza Affari
Un indicatore colpevolmente trascurato

Fra i tanti indicatori che in tempi non sospetti hanno preannunciato il ribasso di Piazza Affari, ce n'é uno a torto trascurato dai più: il put/call ratio. Per l'esattezza, si tratta del rapporto fra le opzioni put e le opzioni call sull'indice FTSE MIB, in termini - si badi bene - non di volumi scambiati, bensì di Open Interest; vale a dire, di posizioni in essere.
Il secondo passo consiste nel calcolare la variazione annuale di questo dato.
Indi, per smussare un andamento altrimenti eccessivamente erratico, si calcola la media a due settimane (10 giorni) di questo dato.
Si ottiene così un oscillatore che assume valori rilevanti quando si spinge oltre il 25%.

La figura in basso mostra tutte le circostanze simili, a partire dal 2007. Naturalmente non vi è pretesa di precisione chirurgica; ma si può ben dire che tutte le volte che l'interesse per le opzioni put raggiunge livelli relativamente elevati, ciò evidenzia l'avvertita esigenza di copertura da parte degli investitori istituzionali, che di solito si rivolgono a questo segmento di mercato appunto per finalità di hedging.
Il ribasso in effetti si è sempre concretizzato, a breve distanza di tempo.

Questo indicatore è stato proposto ai lettori del Rapporto Giornaliero all'inizio dell'anno, in sede di 2018 Yearly Outlook. L'eccesso è stato replicato a metà anno: poco prima del deterioramento che ha condotto al severo ribasso degli ultimi mesi.
In linea di principio, i ribassi hanno trovato esaurimento soltanto quando il put/call ratio, nelle modalità descritte, ha raggiunto livelli abbondantemente negativi. Una prospettiva che, a ben vedere, appare lungi dall'essere conseguita a breve.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...