Wall Street
A Wall Street permane un consistente scoperto

L'oro è in caduta libera, essendo scivolato di oltre il 4% la scorsa settimana, continuando una discesa in essere dalla fine del 2012. Con i prezzi sui livelli più bassi da febbraio 2010, non c'è dubbio che si comincerà a parlare sempre più insistentemente di "quota 1000". Due sono le cause riportate del crollo: la Cina e la Federal Reserve. Senza dubbio la domanda da Pechino è stata debole: infatti il PMI, pubblicato venerdì, indica un minaccioso 48.2 punti, sebbene a livello preliminare. Si tratta di una lettura che suggerisce contrazione. Il fatto è che il PMI cinese si attesta sotto ai 50 punti da cinque mesi, e si colloca sui livelli più bassi degli ultimi 15 mesi. Ma gli investitori si aspettano anche un aumento dei tassi di interesse in USA entro la fine dell'anno, il che dovrebbe sospingere il dollaro, penalizzando le commodity e l'oro in particolare.
Benché l'attenzione negli ultimi giorni sia stata catalizzata dalla Grecia, dalla Cina e dall'oro, le aziende USA hanno ricevuto molta attenzione in virtù del rilascio dei dati trimestrali di bilancio. Finora gli utili riportati hanno battuto le stime degli analisti. Il mercato però ha salutato questo flusso di notizie con una intensa corrente di vendite. Il vistoso movimento al ribasso della passata settimana contribuisce a mantenere in essere il trading range che ha caratterizzato finora il 2015. I ripiegamenti allo stato attuale si sono rivelati delle opportunità, ma i guadagni sono stati ben poca cosa, e temporalmente limitati.
Un tema dibattuto riguarda il posizionamento dei gestori globali, che continuano a prediligere Europa e Giappone agli Stati Uniti. Secondo il sondaggio di Bank of America-Merrill Lynch di luglio, l'esposizione su Wall Street è inferiore al benchmark del 7%: un progresso, peraltro, rispetto all'underweight massiccio registrato a maggio. Per quanto concerne le vendite allo scoperto, il grafico in basso conferma come i ribassisti siano ancora men che ottimisti sul mercato americano: lo short interest è ai massimi dall'estate del 2012, ed in crescita dell'8% rispetto all'inizio dell'anno. Un altro indicatore di sentiment che sorregge il mercato.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...