Alla fine, quello che non scende; sale...

- 31/03/2021
L'andamento del FANGMANT Index - che, calcolato da AGE Italia, esprime la performance media non ponderata di Facebook, Apple, Netflix, Alphabet, Microsoft, Amazon, Nvidia e Tesla - rimarca un principio dell'analisi tecnica che tende non di rado ad essere trascurato quando non del tutto dimenticato dagli investitori: l'abbandono di una tendenza rialzista non si traduce necessariamente in una tendenza ribassista. E viceversa, s'intende.
Il plotone di queste società si è mosso per diversi mesi all'interno di un elegante canale inclinato verso l'alto. Dalla fine del 2019 in particolare a tutto agosto scorso, il FANGMANT ha estasiato gli investitori. Prima di svoltare verso il basso.
Abbattendo sul finire di ottobre il canale, dopo un prolungato scontro fra le forze in campo.
Ma, al contrario delle aspettative e probabilmente anche degli auspici di molti, il FANGMANT non ha inaugurato una vera e propria tendenza declinante; non perlomeno in relazione ai rialzi degli anni passati. Dopo cinque mesi, appare evidente una congestione perlopiù laterale. Il massimo è rimasto intatto, ma ulteriori minimi non sono stati segnati.
La situazione è fluida, in perfetto equilibrio. I ribassisti possono argomentare di un doppio massimo in formazione. Ipotesi contemplabile, ma di attualità non prima che siano eventualmente penetrati i minimi intermedi fatti registrare.
I rialzisti rilevano che se il mercato avesse voluto affossare queste otto società, ne avrebbe avuta più di una occasione. In effetti difficilmente il mercato è così gentile da concedere seconde opportunità. E, in borsa, quello che non scende quando dovrebbe; puntualmente sale.