Attenzione soltanto alle fiammate di volatilità

- 05/06/2017
A differenza del periodo successivo al FOMC di febbraio, che produsse un rally ininterrotto di un mese; questa volta lo S&P si è mosso lateralmente, dopo il FOMC dello scorso 3 maggio: almeno fino a metà della scorsa settimana, quando ha sperimentato una reazione che ha condotto a nuovi massimi assoluti. Ora però mancano pochi giorni al sentito FOMC del 14 giugno quando, stando alle indicazioni del mercato a termine, la probabilità di un aumento dei tassi di interesse è data al 91%.
Sarebbe opportuno un atteggiamento pragmatico, in attesa di questo appuntamento, così come fu fatto dagli investitori nella prima metà di marzo. Allora lo S&P era alle prese con quota 2.400 punti, che ora si trova alle spalle dell'indice. Ciò non toglie che il raggiungimento della "mezza cifra centenaria" (2.450 punti, NdT) possa rivelarsi nell'immediato un ostacolo significativo. Oltretutto, la concentrazione più intensa di posizioni aperte in opzioni call sullo SPY, si trova proprio sulla base 245 dollari: una soglia che agirà da calamita, e al contempo da resistenza per le quotazioni di mercato: i venditori di questa call compreranno future sull'indice man mano che la base sarà avvicinata dai prezzi.
Dal punto di vista tecnico, il mercato è letteralmente trascinato dalle FANG (Facebook, Apple, Netflix e Google), ma la partecipazione corale è comunque testimoniata dal nuovo massimo assoluto appena raggiunto dalla Advance-Decline dello S&P500. Venerdì, poi, il Russell 2000 ha chiuso oltre la cifra tonda a 1.400 punti, per la prima volta dal 1° maggio, segnalando la partecipazione ora anche delle midcap.
Ma più di tutti gli altri, il settore tecnologico tira la volata. Venerdì il QQQ - l'ETF sul Nasdaq 100 - ha chiuso nettamente oltre i 142 dollari: una resistenza consistente, sulla carta, in quanto 50% sopra il minimo del 2016.
A parte il FOMC, il rischio più consistente al momento consiste nella caduta della volatilità, con il VIX sceso di nuovo sotto i 10 punti. Quando questo è avvenuto, il 9 maggio, ciò ha anticipato una fiammata del VIX fino a 16.30 punti durante la successiva settimana di scadenze tecniche mensili. Inoltre, stando al Commitment of Traders, i fondi speculativi hanno ancora una volta ammassato una massicca posizione netta corta sul future sul VIX: ciò farebbe propendere per la possibilità che la volatilità risalga, inducendo gli hedge fund a ricoprire le posizioni; proprio come fatto a metà maggio.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com