Wall Street
Barometro gennaio: non tutto è perduto

È stato un mese di gennaio tutt'altro che esaltante per i Tori. Dal 1979 questa è soltanto la terza volta che il Russell2000 non ha fatto registrare nemmeno una chiusura giornaliera superiore al livello di chiusura dell'anno precedente. Gli altri due episodi risalgono al 2005, quando il RUT sarebbe salito del 7% fino alla fine dell'anno, e al 2008, quando avremmo invece sperimentato un autentico crash.
Oltretutto il Dow Jones ha chiuso in negativo il mese di gennaio, e la storia suggerisce che le probabilità di un intero anno positivo si riducono sensibilmente. Praticamente le probabilità sono del 50%, con ritorni medi/mediani di poco superiori allo zero. Nulla di eccitante, ma non è nemmeno il caso di deprimersi.

L'aspetto rilevante è che negli anni in cui il mercato è salito, dopo un gennaio negativo, il ritorno medio è stato del +13.5%: poco meno del ritorno medio conseguito quando il mese di gennaio è stato positivo. Questo per dire che il barometro gennaio non assegna certezze ai ribassisti. Diciamo che sussiste una probabilità del 50% di andare incontro ad un ribasso a doppia cifra; ma con lo S&P in evidente uptrend, con le quotazioni ben sopra la media a 10 mesi, bisogna anche contemplare la possibilità che una doppia cifra nei prossimi undici mesi, vanti un segno positivo.
Nel breve, è fondamentale la tenuta del supporto offerto dalla media mobile a 10 mesi; che, se violata, favorirebbe una flessione fino almeno a 1900 punti, dove si colloca il minimo di agosto. Il timore degli investitori è dato dalla permanenza dell'indice a ridosso della parte inferiore del range dell'ultimo mese; il che suggerisce la prospettiva di uno sfondamento.
Da monitorare il livello della volatilità, e in particolare le posizioni aperte in opzioni call sul VIX. Se il VIX salisse oltre il massimo di gennaio a 23.43, non si potrebbe escludere un allungo fino ai 31 punti. Il massimo del mese passato è stato poco distante da un apprezzamento del 50% rispetto al minimo precedente a 15.52. Se il massimo di gennaio fosse portato via, quota 31 sarebbe nel mirino. Ciò conferma come detenere un po' di volatilità non sia una cattiva idea, specie se si vanta un'esposizione long sul mercato.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...