Che noia questo mercato

- 19/07/2018
Non si registrano grosse sorprese nel mercato azionario in questi giorni; e non si tratta soltanto di un modo di dire: ne ho le prove. Sono passati più di 100 giorni da quando lo S&P500 o il VIX hanno toccato il massimo o il minimo delle ultime 52 settimane. L'ultimo episodio simile risale a febbraio, quando il VIX schizzò sopra i 50 punti, per poi chiudere appena sotto i 40 punti. In questo intervento esamino tutti i casi analoghi e il seguito sperimentato.
La figura in basso mostra lo S&P500 dal 1994, con i puntini che evidenziano ogni volta che è stata raggiunta una stringa di 100 sedute senza un massimo o un minimo per lo S&P o il VIX. Gli ultimi episodi sono stati registrati durante fasi bullish, ma non mancano alcuni segnali ad inizio 2000. La buona notizia è che nessun segnale è stato registrato in prossimità di un top.
La tabella in basso sintetizza i ritorni dopo ciascuno di questi segnali. Si registra una certa sovraperformance nei successivi sei mesi, ma una sottoperformance dopo un anno. Nulla di straordinario da rilevare, in termini di performance. Per quanto concerne la volatilità, l'attenzione si risveglia: dopo un mese la deviazione standard dei ritorni è minore del solito. Ma dopo tre mesi, tutto ritorna nella norma.
Qui in basso proponiamo i singoli casi. In tutte le occasioni tranne due, la stringa è terminata o con un massimo da parte dello S&P, o con un minimo da parte del VIX. Le righe in rosso identificano le eccezioni. In questi casi, fu lo S&P a conseguire un massimo.
* Rocky White per Schaefferresearch.com