Wall Street
Ci dobbiamo fidare di questa rottura?

l mercato è andato forte la settimana scorsa, con la prospettiva di un andamento esaltante degli utili, con le buone notizie provenienti dalla Cina, e con il recente superamento delle resistenze: lo S&P è alle prese con il massimo del 13 giugno coinciso con l'ultimo aumento dei tassi ufficiali da parte della Fed. Inizialmente i Tori sono stati respinti, con l'amministrazione Trump che ha esasperato i toni in merito ai dazi doganali sulle importazioni cinesi, giusto mentre l'indice affrontava la cifra tonda. Ciò ha smontato parte del sentiment ottimista che andava prevalendo, inducendo un ripiegamento di corto respiro, seguito da un'altra ondata di acquisti che alla fine ha spazzato via il massimo del 13 giugno. Si tratta dunque di un genuino breakout?


Per continuare il ragionamento iniziato la passata settimana, la media a 10 giorni del put/call ratio azionario è salita anche la settimana passata. Un crescente ottimismo potrebbe far deragliare il rialzo, specialmente se la rottura citata non dovesse conoscere seguito.


Anche l'ampiezza di mercato incomincia ad inviare segnali divergenti. Soltanto il 62.4% delle società quotate si colloca sopra la media a 200 giorni, rispetto al 66.2% di un mese fa, nonostante il mercato abbia nel frattempo progredito. Nel frattempo abbiamo assistito ad una consistente rotazione di portafoglio: fuori da tecnologia, finanziari e beni di consumo discrezionali, a beneficio dei settori più difensivi.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Specializzato nell'analisi dei mercati finanziari, in particolare equity. Approccio Top-Down, con particolare attenzione all'analisi della profondità, all'analisi settoriale ed all'analisi intermarket. Continua...