Cifre tonde sugli indici USA

- 27/11/2013
Un tema sul quale ci siamo soffermati nelle ultime settimane, riguarda il raggiungimento da parte dei principali indici americani di soglie "tonde": il Nasdaq si è affacciato oltre i 4.000 punti, il Dow Jones oltre i 16.000; ma anche i meno noti Russell2000 e S&P400 sono alle prese con valori centenari: rispettivamente, 1.100 e 1.300 punti. Questi livelli possono nel breve periodo tentare di trattenere il mercato dal compiere ulteriori progressi. La nostra ricerca, citata di recente sul Wall Street Journal, conferma questa ipotesi in particolar modo con riferimento al Dow Jones. Ma allo stato attuale una pausa non si è pienamente concretizzata, con il decano degli indici di Wall Street su nuovi massimi storici.
Di buono c'è che gli indici al momento si collocano tutti oltre le cifre tonde. Notevole la quotazione del Nasdaq sopra i 4.000 punti: una soglia il cui superamento a fine 1999 diede vita ad una accelerazione del settore tecnologico.
In pochi dubitano circa la capacità del mercato di continuare a migliorarsi. Secondo l'agenzia Reuters, diversi gestori stanno accantonando liquidità, che presto potrebbe essere impiegata in borsa. Inoltre, l'ultimo sondaggio di AAII indica che soltanto il 34% degli investitori è bullish: il dato è calato rispetto al 49% di un mese fa. Ci sono state sottoscrizioni nette di fondi comuni azionari, ma perlopiù esse si sono dirette verso i mercati internazionali, anche a fronte di una sovraperformance di Wall Street. Ancora una volta, è denaro che potrebbe tornare sul listino americano se la delusione dovesse dilagare. Infine, alla luce dell'ultimo rapporto bimensile sulle vendite allo scoperto, c'è un certo potenziale da ricoperture, con lo short del 9% su livelli superiori rispetto ai minimi di febbraio.
Non tutto è idilliaco: il sondaggio settimanale di Investors Intelligence suggerisce un certo sbilanciamento sul lato long da parte degli advisor; idem dicasi sul fronte delle opzioni sulle azioni, sebbene non sui livelli di due settimane fa. Ma in definitiva una tendenza smaccatamente rialista, una stagionalità incoraggiante e l'evidenza di una prevalenza di scettici sono elementi sufficienti a farci mantenere un'impostazione bullish. Certo, tutto può succedere, e il basso costo di copertura suggerisce l'opportunità di coprire le posizioni. Il supporto sullo S&P si attesta a 1770 punti.