Come ad inizio luglio (ma anche no)

- 25/08/2014
Dal punto di vista tecnico, la situazione ricorda in qualche modo quanto occorso all’inizio di luglio, quando gli indici azionari oscillavano a ridosso dei massimi assoluti, fronteggiano la resistenza opposta dalle cifre tonde. Per un paio di indici, tuttavia, rispetto a luglio, alcune resistenze incombono. Ad esempio ad inizio luglio il QQQQ si collocava di un 5% sotto quota 100 dollari, benché si attestasse ad un saldo del 10% rispetto all’inizio dell’anno. Quota 100 dollari oltretutto è il doppio del minimo raggiunto al termine della correzione di agosto-ottobre 2011. Inoltre ad inizio luglio, il Russell 2000 si stava spingendo per la seconda volta nel 2014 oltre quota 1200 punti. Oggi, il RUT sta lottando con il livello di chiusura del 2013, con gli investitori che si stanno disimpegnando dalle small cap.
La settimana scorsa lo S&P ha realizzato un massimo a 1994.76 punti, conseguendo un nuovo massimo storico. Non solo siamo ad un soffio dalla mitica quota 2000 punti, che rappresenta giusto il triplo del minimo a 666.79 punti di marzo 2009, ma l’ultima volta che lo S&P ha avuto a che fare con una cifra tonda risale a 17 anni fa: e anche allora, gli investitori erano concentrati sulle notizie.
Nel 1997, il “contagio asiatico” agì da catalizzatore per una correzione subito dopo un massimo a 985 punti da parte dello S&P. La buona notizia, in ottica bullish, è che lo S&P scavalcò senza esitazioni questa soglia, quando la rivide ad inizio 1998; e sarebbe salito di un ulteriore 15%, prima di tornare a testare la cifra tonda. Come nel 1997, lo S&P oggi è salito fino a ridosso della cifra tonda, ripiegando su notizie esogene, recuperando nuovamente e portandosi a ridosso della quota millenaria.
Se dal punto di vista tecnico la situazione corrente ricorda i primi di luglio, il sentiment è completamente diverso. E questo può essere l’elemento in grado di favorire una rottura rialzista. Ad esempio ad inizio luglio gli speculatori in opzioni erano fortemente bullish, a giudicare dalla media a 10 giorni del put/call ratio azionario. Al momento, siamo a metà dello smantellamento del pessimismo estremo raggiunto ad inizio mese. E il rapporto ha ancora spazio per scendere, prima che sia conseguito un estremo di ottimismo che renda il mercato vulnerabile al pari di inizio luglio.
Inoltre, il sondaggio settimanale della National Association of Active Investment Managers (NAAIM), che registra l’esposizione media fra i gestori interpellati, indica che siamo su livelli di relativa sotto-esposizione rispetto ad inizio luglio. A giugno, questo gruppo vantava un’elevata esposizione in azioni, in parte ridotta il mese successivo, restando su livelli elevati. Soltanto ad inizio agosto questo gruppo di investitori professionali ha ridotto l’esposizione: giusto in tempo per il minimo. Al momento sembra che i gestori stiano incrementando l’esposizione, sebbene ad un ritmo blando. Siamo sui livelli di febbraio: quando partì un rally dell’8%.