Considerare la copertura di portafoglio

- 09/12/2014
Non è cambiato molto nell'ultima settimana: le grandi capitalizzazioni continuano a migliorare i massimi storici, sebbene appaia evidente la perdita di momentum dal minimo di metà ottobre. Nel frattempo le piccole e medie capitalizzazioni continuano a fronteggiare le resistenze, sebbene non ne siano chiaramente respinte; come occorso per esempio ad inizio settembre.
Nel frattempo, emerge un ulteriore rischio macro, assieme ai tanti altri affacciatisi quest'anno (dalla Fed che si appresterebbe ad aumentare i tassi di interesse, al rallentamento della crescita in Cina, dall'invasione dell'Ucraina all'economia in Europa che perde colpi): il crollo delle quotazioni del petrolio, in seguito alla notizia del mancato taglio della produzione da parte dell'OPEC. Al momento, il danno più serio sembra essere stato avvertito dal settore energetico in borsa, con lo SPDR ETF (XLE) in calo del 20% dai massimi annuali. Il timore però è che questa caduta possa invece mascherare un rallentamento della domanda globale, e dunque una nuova crisi finanziaria.
Peraltro, è il caso di notare come nel 2007-2008, quando i prezzi del greggio decollavano, la convinzione generale era che l'economia fosse parimenti vulnerabile, e dunque si auspicavano quotazioni del petrolio più basse per stimolare l'economia. Tuttavia, quando ciò avvenne, economia e mercato azionario entrarono in crisi.
Oggi, diversi operatori vedono il rallentamento del petrolio come minaccioso, anche se ciò è perlopiù dovuto ad un aumento dell'offerta favorito da nuovi metodi di estrazione. La domanda è se gli operatori stiano nuovamente pervenendo a conclusioni errate...
Ad ogni modo, i timori di crisi sono dovuti al fatto che i bond ad alto rendimento del settore Energy rappresentano il 16% del mercato complessivo delle obbligazioni aziendali high yield; con le banche che vanno in sofferenza quando le imprese emittenti fanno fatica a coprire i costi a causa del calo del greggio. Tuttavia, il Financial Select Sector SPDR ETF (XLF) è salito la scorsa settimana ad un nuovo massimo a sei anni. con lo SPDR S&P Regional Banking ETF (KRE) che risulta in forte rialzo.
Un andamento di mercato decisamente convincente, la stagionalità e le recenti ricoperture di posizioni corte, sono ragioni valide per mantenere un orientamento bullish. È anche vero che il trade "punta sulla volatilità in crescita" si è affievolito nelle ultime settimane. Un trade estremamente popolare nell'ultimo paio di anni, ma che ora è caduto in disgrazia; non a sorpresa, dal momento che più del 90% delle opzioni Call sul VIX scadono senza valore.
Ecco che, con il VIX Future relativamente basso sarebbe prudente comprare qualche Call sulla volatilità a mo' di copertura di portafoglio.