Continuerà il parallelo con agosto-ottobre 2015?

- 22/03/2016
L'andamento del mercato negli ultimi tre mesi continua a riecheggiare l'evoluzione di agosto-ottobre dello scorso anno. Nello specifico, un rimbalzo a doppia cifra percentuale fu seguito da un calo verso un doppio minimo, prima di un ulteriore rally maggiore del 10%, che portò via la resistenza iniziale. In ambo i casi, quota 2000 punti di S&P agì da barriera, assieme alle medie a 80 e 200 giorni. In ambo i casi sono stati raggiunti i livelli di pareggio annuale, e una trendline congiungente i massimi più recenti.
Il catalizzatore del rimbalzo più recente è stata la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), al termine della quale la Fed ha ridotto le aspettative di rialzo dei tassi di interesse per i prossimi dodici mesi, andando incontro alle aspettative di mercato. La reazione favorevole degli investitori ha indotto un forte rimbalzo fino alla resistenza corrispondente alla base call 205 sullo SPY. Inutile dire che questa opzione call è scaduta priva di valore.
Lo scorso anno il mercato ha manifestato la tendenza o a salire fino alla riunione del FOMC, o a farlo nei giorni immediatamente successivi. Un comportamento da tenere in debito conto, per due motivi:
1) perché se lo schema dovesse ripetersi, dovremmo aspettarci uno stop in prossimità dei massimi che hanno preceduto la più recente correzione: area 2070-2090 punti. Se mai si dovesse manifestare un ripiegamento, la media a 80 giorni a 1980 punti conterrebbe il mercato analogamente a quanto occorso a dicembre;
2) malgrado il rally della passata settimana, le resistenze restano ancora in piedi. Lo S&P oscilla sui livelli di chiusura dello scorso anno, mentre il Russell 2000 è alle prese con la cifra tonda dei 1100 punti.
Abbiamo motivo però di ritenere che il mercato ben presto si discosterà dallo schema della parte finale dello scorso anno. La differenza più rilevante rispetto ad agosto-dicembre, risiede nel comportamento dei ribassisti: questa volta il rimbalzo non è stato alimentato dalle ricoperture, al contrario di quanto occorso fra settembre ed ottobre. Lo scetticismo attualmente prevale.
Da notare altresì come la media a 10 giorni del put/call ratio azionario abbia svoltato verso l'alto. Prima della riunione del FOMC, abbiamo dipinto questo comportamento in termini bearish. Ma con il FOMC alle spalle, le ricoperture possono diventare un fattore trainante. Se mai un pullback si dovesse manifestare, dovremmo aspettarci che sia contenuto.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com