Cosa devono temere gli investitori?

- 04/10/2021
Il classico approccio del buy on dip, efficacissimo da novembre dello scorso anno, sembra essersi volatilizzato; o, quantomeno, la tendenza alla immediata ripartenza dopo pochi punti percentuali di contrazione, appare meno evidente. Fino ad ora i rialzisti apparivano molto riluttanti a sbarazzarsi delle loro azioni fortunate, e così il mercato ripartiva immediatamente. Questa volta lo S&P500 è rimasto troppo tempo al di sotto del canale plurimensile delle note medie mobili: il rimbalzo recente essendo stato ben contenuto dalle resistenze facilmente calcolabili. Si fa riferimento in particolare alle medie a 50 e 80 giorni.
Con il quadro tecnico che diventa più confuso, si assiste di riflesso ad un montante pessimismo; senza nessuna evidenza però che abbia raggiunto un culmine, e soprattutto che stia ora ripiegando. Ironia della sorte, mentre a novembre il rally è stato alimentato dalla disponibilità di un vaccino da parte di Merck; oggi la stessa azienda annuncia un promettente farmaco orale per il trattamento del CoViD19. Gli investitori si interrogano se quell'esperienza possa ripetersi, ora che la Fed è molto meno amichevole nei confronti del mercato.
Quantomeno lo S&P500 dovrebbe chiudere nuovamenter sopra i 4475 punti, per confermare la definitività del minimo di venerdì mattina negli Stati Uniti. In altre parole si avrebbe la prova che i venditori non riescono più ad incidere, anche ora che il mercato ha conseguito un raddoppio dai minimi di marzo 2020.
Resta il fatto che occorra muoversi ora con maggiore cautela, a fronte dell'evidenza della rottura del meccanismo consolidato del buy on dip. Inoltre il Nasdaq 100 rimane sotto la soglia chiave dei 15000 punti, che avrebbe dovuto contenere i ripiegamenti. C'è il rischio di ulteriori vendite fino a 14000 punti, dove si trova la parete inferiore del canale in essere da 13 mesi. Un break di questo percorso sarebbe causa di sgomento per gli investitori.