Wall Street
Cosa devono temere gli investitori?

Il classico approccio del buy on dip, efficacissimo da novembre dello scorso anno, sembra essersi volatilizzato; o, quantomeno, la tendenza alla immediata ripartenza dopo pochi punti percentuali di contrazione, appare meno evidente. Fino ad ora i rialzisti apparivano molto riluttanti a sbarazzarsi delle loro azioni fortunate, e così il mercato ripartiva immediatamente. Questa volta lo S&P500 è rimasto troppo tempo al di sotto del canale plurimensile delle note medie mobili: il rimbalzo recente essendo stato ben contenuto dalle resistenze facilmente calcolabili. Si fa riferimento in particolare alle medie a 50 e 80 giorni.

Con il quadro tecnico che diventa più confuso, si assiste di riflesso ad un montante pessimismo; senza nessuna evidenza però che abbia raggiunto un culmine, e soprattutto che stia ora ripiegando. Ironia della sorte, mentre a novembre il rally è stato alimentato dalla disponibilità di un vaccino da parte di Merck; oggi la stessa azienda annuncia un promettente farmaco orale per il trattamento del CoViD19. Gli investitori si interrogano se quell'esperienza possa ripetersi, ora che la Fed è molto meno amichevole nei confronti del mercato.
Quantomeno lo S&P500 dovrebbe chiudere nuovamenter sopra i 4475 punti, per confermare la definitività del minimo di venerdì mattina negli Stati Uniti. In altre parole si avrebbe la prova che i venditori non riescono più ad incidere, anche ora che il mercato ha conseguito un raddoppio dai minimi di marzo 2020.
Resta il fatto che occorra muoversi ora con maggiore cautela, a fronte dell'evidenza della rottura del meccanismo consolidato del buy on dip. Inoltre il Nasdaq 100 rimane sotto la soglia chiave dei 15000 punti, che avrebbe dovuto contenere i ripiegamenti. C'è il rischio di ulteriori vendite fino a 14000 punti, dove si trova la parete inferiore del canale in essere da 13 mesi. Un break di questo percorso sarebbe causa di sgomento per gli investitori.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...