Cosa implica un anno dalla bassa volatilità

- 05/02/2018
Prima della correzione della passata settimana, sembrava che il mercato azionario non conoscesse altra direzione al di fuori di quella rialzista. Il 2017 è stato uno dei due anni, dal 1929, in cui il ripiegamento più pronunciato non ha superato il 3%. Proprio così: per tutto l'anno passato, in qualunque giorno aveste comprato, al peggio avreste subito una perdita del 2.8%, prima di tornare in guadagno. Oggi vorrei soffermarmi sul seguito di annate eccezionali come quella passata.
La tabella in basso mostra gli anni dai drawdown più contenuti per lo S&P500. Alla prova dei fatti, soltanto il 1995 è risultato ulteriormente più benigno per Wall Street. Se il 1996 dunque si ripetesse quest'anno, gli investitori dovrebbero far festa: lo S&P sarebbe salito di un ulteriore 140% nei tre anni successivi, conseguendo un ritorno medio composto annualizzato del 25%, prima del top. Ciò naturalmente non ha escluso occasionali ripiegamenti.
Tuttavia, questa può rivelarsi l'eccezione, anziché la regola. La tabella in basso sintetizza i ritorni negli anni proposti in alto. La borsa ha sperimentato un andamento altalenante, nei primi sei mesi dell'anno successivo, con una performance media del 4.57% e ritorni favorevoli nel complesso soltanto nel 70% dei casi. Tuttavia, dopo un primo semestre stentato, il recupero si è manifestato. L'intero anno successivo ha prodotto ritorni degni di nota.
* Rocky White per Schaefferresearch.com