Cosa implica una fiammata di scoperto?

- 28/10/2015
Negli ultimi mesi le società che fanno parte del paniere dello S&P500 hanno sperimentato un consistente incremento di azioni vendute allo scoperto. Il grafico in basso mostra lo Short Interest totale, salito in poco tempo da meno di 7 miliardi di azioni a più di 8.3 miliardi di azioni; per un incremento del 19%. Oggi vorrei esaminare le potenziali implicazioni di questa fiammata dello scoperto, e scoprire precisamente quali società hanno contribuito a questo incremento di short.
Il grafico in basso mostra il rapporto fra Short Interest (SI) e flottante delle società facenti parte dello S&P500, a partire dal 2006. L'attuale livello (2.77%) risulta il più elevato dal 2009, quando l'indice precipitava in virtù della fiammata di scoperto conseguente alla crisi finanziaria del 2008. È facile notare come l'attuale livello relativo di scoperto sia il medesimo di metà 2007, quando si posero le premesse per il successivo crash. Un'osservazione più benevola riguarda la rilevazione del 2011, non molto più bassa di quella corrente, e tale all'epoca da indurre un vistoso rimbalzo.
Quelle in basso sono le società che hanno maggiormente contribuito all'impennata mostrata dagli ultimi due grafici. Dow Chemical Co (NYSE:DOW) ha sperimentato una fiammata dello scoperto del 346% da metà agosto: da sola rappresenta il 5% circa dello Short Interest accumulato dalle azioni dello S&P500. Chi ha puntato contro DOW ha perso denaro, dal momento che le quotazioni sono nel frattempo salite del 5.5%. Lo Short Interest di Freeport-McMoRan Inc (NYSE:FCX) invece è salito del 74% circa: anche qui i ribassisti stanno mangiando la polvere, con il titolo nel frattempo salito di quasi il 20%. Ad un certo punto, essi potrebbero essere indotti a ricoprirsi, alimentando un rally da ricoperture.
* Rocky White per Schaefferresearch.com