Da una resistenza all'altra

- 10/06/2014
Cogliendo di sorpresa molti osservatori, il mercato ha continuato a salire, dopo aver abbattuto le resistenze discusse la settimana scorsa. Con quota 1900 punti di S&P ormai alle spalle, l'indice punta verso quota 1980-2000 punti, con il primo che rappresenta il target del testa e spalle rovesciato, e il secondo che rappresenta il triplo del minimo del 2009. Ma non bisogna dimenticare la rilevanza dei livelli mediani delle "cifre centenarie"; segnatamente, quota 1950 punti.
Come suggerisce il grafico in basso, lo S&P ha esitato non poche settimane di fronte alle resistenze a 1550 e a 1750 punti; ma ha sentito anche quota 1650 punti, testata per la prima volta a maggio 2013, ma superata definitivamente soltanto ad inizio ottobre.
Allo stesso modo, quota 1850 punti ha avuto una certa rilevanza in questa prima metà del 2014: da inizio marzo ad inizio maggio, lo S&P si è mosso lateralmente, con la soglia citata che ha agito da supporto in questa fase.
Nel frattempo l'ampiezza di mercato va migliorando: era un aspetto che gli analisti giudicavano con preoccupazione alcune settimane fa. Il progresso si misura anche con riferimento alle società dello S&P500, con la percentuale di azioni sui massimi annuali in crescita. Si noti dal grafico l'effetto benefico per il mercato, quando questa statistica svolta verso l'alto dopo aver raggiunto livelli relativamente infimi.
Il sentiment suggerisce una concreta possibilità che le resistenze siano in prospettiva superate. Nel breve periodo, tuttavia, pare che l'eccesso di pessimismo sia stato smantellato, a giudicare dalle avvenuta ricoperture delle posizioni corte su S&P e Nasdaq. Inoltre, si nota la svolta verso il basso da parte del put/call ratio azionario, reduce dal raggiungimento del livello più alto dell'ultimo anno. La media a 10 giorni ha parecchia strada da percorrere prima che possa raggiungere livelli temibili per il mercato.