Wall Street
Difficile che il mercato sfondi nei prossimi giorni

I lettori abituali di questa colonna sono perfettamente consapevoli che segnaliamo come l'andamento del mercato negli ultimi due mesi, ricalchi alla perfezione l'andamento di agosto-settembre dello scorso anno. Come ho rilevato a metà del mese scorso, il rimbalzo dal minimo di settembre produsse un rialzo a doppia cifra percentuale nell'arco di diverse settimane. Detto questo, continuo a rimanere affascinato da come il mercato continui a portare avanti questo parallelo.
In effetti, in ambo i casi la media mobile a 200 giorni è stato sollecitata dallo S&P 13 sedute dopo il minimo, agendo a quel punto da resistenza. Si tratta di uno spartiacque che negli anni si è fatto ben apprezzare. Ma lo S&P è prossimo adesso ad una condizione di ipercomprato, stando al livello raggiunto dal suo RSI a 14 giorni, e questo può favorire una esitazione nelle prossime sedute. Ma in assenza di notizie negative, un ripiegamento fino a 1980 punti dovrebbe rivelarsi un'opportunità per andare lunghi.

Se siete Tori, apprezzerete il messaggio dei prossimi grafici. Anzitutto si nota la svolta verso l'alto da parte della media a 10 giorni del put/call ratio azionario. Come rilevato a febbraio, questo rapporto è sceso ad un livello che non si scorgeva dal minimo del 2009. All'epoca il contesto tecnico era seriamente deteriorato, ma gli Orsi risultarono vulnerabili al rally da ricoperture, come avviene in questi giorni. In assenza di un elemento che stronchi il corrente rimbalzo, il rapporto suggerisce il potenziale per il ridimensionamento del pessimismo accumulato, il che favorirà l'ulteriore miglioramento delle quotazioni.

Un altro dato confortante, a proposito del sentiment, proviene dal sondaggio settimanale condotto da Investors' Intelligence; secondo cui i rialzisti, al netto dei ribassisti, sono tornati a prevalere. In passato ci siamo soffermati sul potenziale di mercato, in presenza di una differenza positiva fra Tori e Orsi, dopo la discesa in territorio negativo da parte di questo dato.

Dal minimo di febbraio il rialzo è stato parti al 12.1%. Nell'immediato le resistenze incominciano a farsi sentire. A 201.19 dollari, lo SPY risulta in crescita del 10% per l'anno, e a 203.87 dollari c'è la chiusura del 2015.
Soprattutto, entriamo in una finestra che include la scadenza trimestrale di opzioni e future, e la riunione di Banca Centrale Europea, Federal Open Market Committee (FOMC) e Bank of Japan (BOJ). In simili circostanze un movimento deciso da parte del mercato è più probabile che si manifesti non prima della fine della settimana.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...