Dov'é l'ottimismo degli investitori?

- 30/07/2019
La lateralità sperimentata dallo S&P500 dopo il conseguimento della cifra millenaria (3.000 punti) è una buona notizia in ottica bullish, perché consente di scaricare gli eccessi accumulati dagli indicatori. Al momento lo S&P500 non dimostra di sapersi distaccare da questa soglia, ma l'azione di venerdì è risultata incoraggiante: non foss'altro che per la capacità palesata di mantenersi sopra questa soglia per quattro giorni di fila.
Nel frattempo prosegue la stagione degli utili. Venerdì la reazione del mercato è risultata positiva, a fronte peraltro di un PIL che nel secondo trimestre ha battuto le stime degli analisti, e di un evoluzione benigna del negoziato fra Cina e Stati Uniti. E oggi si riunisce la Federal Reserve...
Dopo il FOMC del 20 giugno, conclusosi con un prevedibile nulla di fatto, il mercato ha puntato verso l'alto; come fa sempre dalla fine del 2015 in simili circostanze. Ora però si approssima la conclusione ufficiale della campagna restrittiva: gli operatori propendono per un taglio dei tassi ufficiali domani sera: da 25 punti base (80% di probabilità) se non da 50 punti base (20% residuo). Lo schema che abbiamo impiegato con successo da dicembre 2015 sarà accantonato, ma se il mercato otterrà ciò che chiede, gli indici potranno finalmente distaccarsi dai correnti livelli, con il rischio di rallentamento economico, che per un anno e mezzo ha attanagliato gli investitori; che finalmente scivolerà nelle retrovie.
Sebbene gli investitori non siano propriamente pessimisti, con lo S&P sopra i 3.000 punti e il Nasdaq Composite sopra gli 8.000; non si può certo dire che siano euforici. E sebbene lo short interest non sia su estremi, trovo interessante rilevare che sia cresciuto incessantemente da maggio: non proprio un segno di entusiasmo.