E se ritornasse l'interesse del pubblico retail?

Archiviato il 2021, gli investitori affrontano il nuovo anno con i soliti interrogativi: come sarà gestita l'emergenza pandemica e in che misura inciderà sull'economia domestica e mondiale? i vaccini saranno bucati da nuove varianti del CoViD? come sarà la vita senza partecipare ad eventi pubblici? test e quarantene faranno parte del quotidiano?
Mentre si sollevano questi quesiti, la Federal Reserve è intenta a ridurre progressivamente gli stimoli, preparando il terreno al futuro aumento dei tassi di interesse. Ponendo fine ad una politica monetaria che ha fatto la fortuna degli investitori. La buona notizia è che la banca centrale ha comunicato con largo anticipo le sue intenzioni, per cui non c'é molto spazio per sorprese indisponenti.

Ad ogni modo, entriamo nel nuovo anno con i Tori che hanno ben saldo il controllo della situazione. Il canale in essere sin dalla fine del 2020 è tornato pienamente attuale: il minimo "a V" realizzato prima della vigilia di Natale ha favorito un decollo che ha preservato la parete inferiore del citato argine.
Ad un certo punto sembrava che il canale fosse superato. Il decollo dei casi di CoViD, le ospedalizzazioni e i nuovi decessi hanno riattivato i timori di lockdown. La realizzazione di un rischio di disimpegno anticipato dalla politica monetaria accomodante, diede luogo ad una penetrazione che ha fatto temere il peggio. Ma lo S&P è riuscito a recuperare encomiabilmente, pur a fronte di una nuova, minacciosa variante.
Nel frattempo l'acquisto di opzioni call si attesta ai minimi degli ultimi dodici mesi. Può essere un fattore stagionale, ma alla fine di dicembre i volumi si collocavano del 25% sotto i livelli di un anno prima, mentre i volumi scambiati sulle put erano pressoché immutati.

Questa può risultare una minaccia per gli Orsi qualora, analogamente ad un anno fa, dovesse tornare l'interesse del pubblico retail verso il lato lungo del mercato: sotto forma di acquisto di opzioni call e dunque delle società sottostanti.