Fai quello che Wall Street fa, non fare ciò che dice

- 18/03/2019
“Full of Bull: Do What Wall Street Does, Not What it Says, To Make Money in the Market” é un libro che riporta le verità nascoste di Wall Street, ma, soprattutto, dell'impatto che le raccomandazione degli analisti possono avere sull'andamento dei corsi azionari. In particolare l'autore del libro, Stephan T. McClellan (analista, ormai in pensione, molto apprezzato e seguito) spiega come cercare di interpretare le raccomandazione e cosa, in realtà, si nasconda dietro un “buy”, un “hold” (o “neutral”) ed un “sell”.
L'autore enfatizza un punto molto importante: fai quello che Wall Street fa, non fare ciò che dice.
La scelta di seguire (o non seguire) una determinata casa di investimenti, un noto (o meno) analista dipende da molteplici fattori. Raccomanderei, però, di effettuare delle ricerche per capire il grado di neutralità che l'analista ha verso la società che analizza e sulla quale emette una raccomandazione. Penso, per esempio, ad un eventuale conflitto di interesse. Per questo motivo, ora, le case di investimento sono obbligate a riportare l'esposizione diretta che hanno verso l'azienda che analizzano. Una esposizione particolarmente elevata potrebbe essere indice di poca neutralità sul giudizio espresso.
Questa premessa è d'obbligo e mi permette di entrare nel vivo dell'argomento che voglio trattare. FactSet ha, recentemente, pubblicato un articolo che analizza per quali settori (senza entrare nello specifico dei singoli nomi) vi è una view ottimistica da parte degli analisti.
Gli analisti sono maggiormente positivi per il settore Energy (67%), Health Care (60%) e Communication Services (59%). Questi settori presentano la più elevata percentuale di Buy Ratings.
Da inizio anno i settori indicati presentano i seguenti risultati: Energy +14.23% (peso del 5.37%), Communication Services +13.91% (peso del 10.26%), Health Care +6.33% (peso del 14.71%). Per quanto concerne il settore Energy è importante notare come questo comparto dovrebbe portare un contributo negativo all'andamento degli EPS per il 2019. Infatti le proiezioni indicano una contrazione degli earnings del 12.6%.
Il grafico seguente analizza l'andamento dell'ETF XLE, tracking S&P 500 Energy, utilizzando l'approccio Point & Figure. Box size di 2 con classico box reversal rule di 3. L'approccio P&F, come già descritto in altre circostanze, permette di valutare l'azione del prezzo in modo chiaro ed oggettivo. Dal bottom di dicembre 2018 l'ETF XLE, seguendo l'andamento del mercato in generale, è risalito da area $54 ad area $66. Attenzione, però, in quanto il livello di $78 è stato testato ben quattro volte dal dicembre del 2016. $78, al netto di fattori esogeni, potrebbe essere un naturale target.
La domanda legittima che l'investitore si deve, a questo punto, porre è molto semplice: esporsi nel settore Energy cavalcando l'onda dell'ottimismo generata dagli analisti oppure...?
Valutazioni quantitative, quindi oggettive (valutazione forza relativa, analisi di profondità, analisi accumulation-distribution...) raccomandano ancora prudenza, ovvero l'esposizione dovrebbe essere ragionata ed oculata.
In questo secondo grafico viene analizzato un portafoglio composto dai 29 nomi inclusi nel comparto Energy. La linea orizzontale gialla rappresenta una prima importante resistenza passante per are $60.00. Il punto interessante, a mio avviso, è dato da una divergenza negativa tra l'andamento del trend degli EPS e l'andamento dei tassi di crescita previsti. Questa divergenza dovrebbe far riflettere.
Personalmente diffido sempre da ciò che gli analisti dicono, soprattutto quando vi è una evidente mancanza di neutralità. Le valutazioni quantitative permettono, invece, di ottenere indicazioni oggettive. Queste indicazioni devono, poi, essere gestite correttamente dall'investitore.