Wall Street
Forse il pessimismo non è ancora sufficiente?

Non sono momenti idilliaci per i Tori. Il Nasdaq Composite di recente è sceso sotto il minimo di ottobre e dista ora il 15% dal massimo della scorsa estate. Opportunamente ha trovato sostegno in prossimità del minimo di febbraio, ma il colore rosso sta dipingendo i saldi annuali degli indici americani.
Non è ancora assodato se i minimi definitivi siano stati realizzati, o se ancora incombano ulteriori vendite. Da un lato il contesto tecnico appare peggiore di quello visto all'inizio dell'anno, quando lo S&P sì scese del 10%, restando però sopra alla media mobile a 200 giorni. Da quando questo argine è stato bucato, un mese fa, lo S&P si è mosso lateralmente, prima di subire nuovamente l'influsso della lettera.
Nel frattempo, l'indice ha bucato la media mobile a 80 settimane. Dal 1980 simili circostanze hanno prodotto l'interessamento successivo della media a 160 settimane: circa tre anni. La soglia in questione si colloca a 2400 punti, il che comporterebbe un rischio di ulteriori declini nell'ordine del 10%, se il mercato dovesse continuare a scendere. In caso contrario, una reazione dovrebbe dimostrare di sapersi spingere oltre i 2800 punti, con la chiusura dell'ultimo FOMC situata a 2806 punti. In caso contrario, si tratterebbe di un mero rally correttivo.
L'aspetto sconveniente è che il mercato risulti ora riluttante a reagire agli stimoli che nei mesi passati ne hanno sempre indotto la ripartenza. Ad esempio, se è vero che a partire da dicembre 2015 Wall Street ha dimostrato fiacchezza dopo le riunioni della Federal Reserve tradottesi in aumento dei tassi di interesse; è anche vero che i drawdown sono risultati perlopiù minimi.
Probabilmente il mercato necessita di sperimentare un consistente pessimismo, affinché si realizzi un bottom.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...