Wall Street
Gli investitori beninformati riducono l'esposizione

Lo S&P500 archivia il primo trimestre con un guadagno del 13%, speculare rispetto al disastroso -14% conseguito nel quarto trimestre. La settimana scorsa abbiamo discusso le implicazioni di una caduta e successivo rimbalzo di simili proporzioni. Il campione è numericamente limitato, ma i guadagni sono impressionanti.
Ciò malgrado, l'entusiasmo fatica ad attecchire, esaminando i dati sui flussi in entrata e in uscita. Nelle prime undici settimane del 2019 le sottoscrizioni nette di fondi comuni azionari domestici non hanno superato gli 11 miliardi di dollari. Gli americani hanno preferito i fondi obbligazionari, o perlopiù i fondi azionari esposti verso il resto del mondo. Se la crescita economica e l'espansione dei profitti dovesse risultare superiore alle depresse aspettative correnti, il denaro potrebbe tornare ad affluire copiosamente a Wall Street, favorendo quell'effetto trascinamento che abbiamo pronosticato la passata settimana.
Il mese di marzo ad ogni modo è stato meno esaltante dei primi due mesi dell'anno. Emergono indizi di riduzione dell'esposizione, da parte delle mani forti, nelle settimane più recenti. Ad esempio la media a 10 giorni del put/call ratio calcolato sulle opzioni sui principali indici azionari americani, sta svoltando verso il basso: segno che l'attività di copertura che solitamente coincide con l'assumulazione di azioni da parte dei fondi hedge, si va dissipando.

Inoltre, il sondaggio della National Association of Active Investment Managers (NAAIM) mostra che i gestori attivi hanno parimenti ridotto l'esposizione.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...