Gli investitori beninformati riducono l'esposizione

- 01/04/2019
Lo S&P500 archivia il primo trimestre con un guadagno del 13%, speculare rispetto al disastroso -14% conseguito nel quarto trimestre. La settimana scorsa abbiamo discusso le implicazioni di una caduta e successivo rimbalzo di simili proporzioni. Il campione è numericamente limitato, ma i guadagni sono impressionanti.
Ciò malgrado, l'entusiasmo fatica ad attecchire, esaminando i dati sui flussi in entrata e in uscita. Nelle prime undici settimane del 2019 le sottoscrizioni nette di fondi comuni azionari domestici non hanno superato gli 11 miliardi di dollari. Gli americani hanno preferito i fondi obbligazionari, o perlopiù i fondi azionari esposti verso il resto del mondo. Se la crescita economica e l'espansione dei profitti dovesse risultare superiore alle depresse aspettative correnti, il denaro potrebbe tornare ad affluire copiosamente a Wall Street, favorendo quell'effetto trascinamento che abbiamo pronosticato la passata settimana.
Il mese di marzo ad ogni modo è stato meno esaltante dei primi due mesi dell'anno. Emergono indizi di riduzione dell'esposizione, da parte delle mani forti, nelle settimane più recenti. Ad esempio la media a 10 giorni del put/call ratio calcolato sulle opzioni sui principali indici azionari americani, sta svoltando verso il basso: segno che l'attività di copertura che solitamente coincide con l'assumulazione di azioni da parte dei fondi hedge, si va dissipando.