I gestori attivi sono pienamente investiti in borsa

- 18/06/2018
Finalmente mercoledì è sopraggiunto l'evento di cui abbiamo parlato ripetutamente nelle ultime settimane : la riunione del FOMC che ha condotto ad un nuovo aumento dei tassi di interesse. Certo non sono mancate le notizie di spicco: il summit fra Stati Uniti e Corea del Nord, e le nuove tariffe approvate da Trump nei confronti della Cina. Ma l'attenzione di tutti era rivolta alla Fed: se la storia si dovesse ripetere, ci dovremmo aspettare un impatto negativo, seppur di breve periodo. Come i nostri lettori ormai sanno, lo S&P non ha mai brillato nelle settimane successive all'incremento del costo del denaro, da quando a fine 2015 è stata inaugurata la normalizzazione della politica monetaria americana. La buona notizia è che, malgrado questi ripiegamenti, Wall Street alla lunga ha sempre gratificato gli investitori, con un ritorno negli ultimi due anni e mezzo del 35%; e questo, malgrado sette aumenti dei tassi di interesse.
Malgrado questo schema consolidato, molti operatori di mercato sono a proprio agio con il mercato, il che rende il listino piuttosto vulnerabile. La scorsa settimana mi sono soffermato sul fatto che le opzioni put sono decisamente trascurate rispetto alle call. Inoltre, il sondaggio settimanale condotto dalla National Association of Active Investment Managers (NAAIM) si è spinto oltre la soglia del 100% per la prima volta da gennaio: ciò segnala che il gruppo dei gestori attivi è pienamente investito in borsa, e ora fa uso addirittura di leva. I precedenti analoghi sono sempre stati seguiti da un consolidamento di mercato, quando non da una correzione dei corsi azionari.