I gestori che contano sono scarichi di azioni

- 22/05/2017
Gli indici restano schiacciati a ridosso di cifre tonde che agiscono da resistenza. La volatilità storica, al pari di quella implicita, ha iniziato l'ottava partendo da livelli storicamente infimi. A tal riguardo, i fondi hedge continuano a scommettere pesantemente sul ribasso del future sul VIX, a giudicare dalle posizioni riportate dal Commitments of Traders (CoT) report. Evidentemente aspettandosi ulteriori declini di volatilità. Il problema, come già rilevato nel passato, è che questo gruppo tende ad essere in errore sugli estremi: infatti è stato colto in flagrante quando a marzo la volatilità si infiammò. Non si può non temere, ora che apprendiamo che i fondi speculativi hanno raggiunto un nuovo estremo sul lato corto.
Al tempo stesso, non va dimenticato quanto forte sia l'uptrend in cui ci muoviamo da anni. Ad esempio, lo S&P ha trovato supporto in prossimità dei 2350 punti, ove si colloca la media mobile a 80 giorni, inclinata positivamente da più di un anno. Nonostante la volatilità di metà della scorsa settimana, questo dato va sempre tenuto ben presente.
Per monitorare il sentiment, un indicatore molto prezioso è il sondaggio mensile condotto da BoA Merrill Lynch fra circa 200 gestori globali, che amministrano non meno di 600 miliardi di dollari. L'ultimo sondaggio evidenzia quanto poco esposti sulla borsa americana siano questi operatori: al -17% rispetto alla media storica, siamo a livelli di sottopeso che non si registravano da anni. Questo suggerisce la presenza di liquidità parcheggiata, in grado potenzialmente di alimentare il rialzo. Specie se gli indici dovessero superare il corrente trading range.