Wall Street
I livelli da monitorare per lo S&P500

A fronte di un concreto rischio di vendite short e di deflussi dai fondi comuni azionari, lo S&P500 è giunto in prossimità della media mobile a 24 mesi. Negli anni questo livello ha favorito interessanti ingressi operativi. Allo stesso tempo, il cedimento di questo argine produrrebbe verosimilmente ulteriori vendite, con la media a 36 mesi che rappresenterebbe il probabile approdo successivo. Vedasi quanto occorso in occasione dei minimi del 2018 e del 2011.

La soglia in questione curiosamente coincide con la trendline che connette i massimi del 2015-2000, ed il tutto si interseca con la cifra tonda a 4000 punti. Questo, a fronte di una serie di titoli negativi apparsi sulla stampa specializzata. Fra cui:

- “Wall Street Is Trying Desperately to Catch Up With Stock Rout”
- “Turn Off the Memes, This Party’s Over Like in 2000”
- “Stocks Will Be in Bear Market Until a One-Day, 5%-6% Drop, Gartman Says”
- “BlackRock’s $100 Million London Trader Turns Bearish Amid Record Losses"
- “Small-Time Traders Finally Souring on a Market They Once Ruled”

Il rally di venerdì alimenta la possibilità di un rimbalzo nei prossimi giorni, che smantelli questo eccesso di pessimismo. C'è una grossa resistenza fra 4170 e 4375 punti, che lo S&P dovrebbe scavalcare per giudicare definitivo il recente minimo.
Una mancata conferma al contrario ci condurrebbe all'area compresa fra 3812 e 3840 punti. È la zona contrassegnata da linee verdi nella figura qui in basso:

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...