I livelli dello S&P500 da monitorare

- 14/02/2022
Mentre navighiamo i mari tempestosi di questo gelido inverno, entriamo nella settimana di scadenze tecniche mensili delle opzioni: negli ultimi vent'anni tipicamente bullish, con una performance media del +1.3% malgrado la compresenza di annate non certo favorevoli nel complesso.
I dati macro sono quelli che ben conosciamo: l'inflazione a gennaio è risultata ancora una volta superiore alle aspettative, salendo ai massimi dal 1982. Questo ha spinto il governatore della Fed Bullard ad auspicare cento punti base di maggior Fed Funds rate entro i primi di luglio.
Allo stesso tempo, però, il sondaggio mensile dell'Università del Michigan ha rivelato una proporzione esigua di consumatori ottimisti. A dirla tutta, siamo su livelli recessivi.
E poi si aggiunge al quadro una Russia che si accinge ad invadere militarmente l'Ucraina, con gli Stati Uniti coinvolti ad un'azione difensiva con il resto dell'Occidente. Il che verosimilmente genera aspettative di volatilità.
Di solito questi eventi esercitano un'azione di disturbo di breve periodo, ma la Russia è ancora una potenza militare, nonché fornitrice primaria di fonti di energia all'Europa; il che rende il quadro molto meno lineare.
Con lo S&P500 che sollecita insistentemente la media mobile a 200 giorni, gli investitori cercano di ridurre il rischio. Ma ogni slancio verso l'alto appare limitato per effetto delle resistenze che si delineano attorno ai 4600 punti. I Tori dovrebbero auspicare il superamento di questa soglia prima di considerare il pericolo scampato.
Se, d'altro canto, dovesse cedere quota 4400 punti, sarebbe facile aspettarsi un'estensione del declino fino a 4300 punti, dove passa la media mobile a 260 giorni. Sotto, un vuoto tecnico ci separerebbe dalla successiva proiezione fra 3980 e 4000 punti.