I rischi per il Toro di questa settimana

- 14/03/2016
Il comportamento dello S&P nelle prime dieci settimane di quest'anno ricorda molto da vicino, l'evoluzione di agosto-ottobre dello scorso anno. Il potenziale di questa configurazione è stato proposto qui per la prima volta a metà febbraio. La settimana passata l'analogia è proseguita con l'analogo comportamento a ridosso della media mobile a 80 giorni: alfine superata, prima di agire da supporto. Altre somiglianze includono il fatto che l'azione di mercato si manifesta nei pressi dei 2000 punti da parte dello S&P500. Inoltre, sia ad ottobre 2015 che oggi, le quotazioni si collocavano nei pressi dei livelli di inizio anno: allora, lo S&P sfondò verso l'alto e salì per ulteriori due settimane fino a raggiungere i livelli di luglio-agosto. Se questo pattern si ripetesse, dovremmo ritornare entro la fine del mese in prossimità dei massimi di novembre-dicembre a 2080-2100 punti. Se si confidasse nel persistere di questo pattern, si dovrebbe resistere alla tentazione di vendere.
È interessante notare come lo scoperto nel complesso sia aumentato da metà febbraio all'ultima rilevazione di inizio marzo, malgrado il mercato sia salito mediamente del 6%. Un andamento del genere suggerirebbe la probabilità di ricoperture, lasciando il mercato vulnerabile verso il basso una volta esauritisi gli acquisti e raggiunte le resistenze.
Difatti, le ricoperture trainarono il rimbalzo a doppia cifra percentuale dello scorso autunno. Per cui, pur essendoci notevoli analogie rispetto a quella stagione, una differenza rilevante riguarda il comportamento degli scopertisti.
Quando il mercato raggiunse un picco ad inizio novembre, le azioni allo scoperto erano del 10% inferiori rispetto ai correnti livelli. Ciò implica la presenza di potenziali ricoperture rispetto ad inizio novembre. Infatti, chi si è messo al ribasso fra gennaio e febbraio adesso è in perdita, e potrebbe sostenere il mercato in caso di ripiegamento.
Il rischio per i Tori, tuttavia, è rappresentato da una possibile reazione negativa a fronte delle prossime decisioni della Fed, con le posizioni lunghe sulle opzioni che vengono smantellate; specie se lo SPY dovesse scivolare sotto le basi 199 e 200, dove si annidano cospicue posizioni sulle call. In una ipotesi estrema, una delusione cocente potrebbe spingere l'ETF sullo S&P fino a 195 dollari.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com