I supporti da monitorare sullo S&P500

- 01/02/2021
Il declino della passata ottava non sorprende molto, visto l'eccesso di ottimismo accumulato nelle settimane precedenti: sia fra i compratori di opzioni sia con riferimento al sondaggio delle posizioni dei gestori. Era soltanto questione di tempo. L'aspetto sorprendente casomai è stato il fattore che ha scatenato il sell-off: non notizie relative al CoViD, o ad un passo falso della Federal Reserve o della nuova Amministrazione Biden.
Sta di fatto che lo S&P ha violato i supporti segnalati nel precedente aggiornamento, scivolando fino ai livelli di inizio dicembre: quando abbiamo iniziato a segnalare questo eccesso di ottimismo, ora finalmente giunto a maturazione.
A quanto sembra, il ribasso è stato originato dalle liquidazioni dei fondi hedge sulle azioni più grosse e popolari, per compensare le enormi perdite subite dalle posizioni corte sulle small cap, attaccate dagli acquisti del pubblico retail. Ad esempio mercoledì Shake Shack (SHAK), su cui si rileva una massiccia posizione short; è rimbalzata vistosamente mentre McDonald (MCD), una large cap, ha terminato la chiusura in ribasso. Un pair trade di settore a tutti gli effetti.
In effetti da tempo in questa sede segnalavamo come le small cap fossero molto più invitanti, in virtù proprio del potenziale da ricoperture delle posizioni corte in essere.
Un tema discusso è la possibilità che lo S&P500 rimbalzi sulla sua media mobile a 50 giorni, passante per 3716 punti. Anche la cifra tonda situata poco più sotto è degna di nota. Una soglia che gli investitori dovranno opportunamente tenere in considerazione nei prossimi giorni.