I supporti di lungo periodo hanno retto

- 27/10/2014
Una settimana fa si commentava il ribasso che aveva colpito il mercato, penalizzato dalle notizie su Ebola e dai timori generalizzati di rallentamento. Facevamo presente che l'intensità del ribasso sarebbe stata esasperata dalle operazioni di delta hedging, che costringevano gli operatori a vendere il future. In ogni caso, il ribasso ha provocato un'impennata del panico, come sempre si è sperimentato in prossimità di tutti i minimi successivi a quello del 2009.
Sebbene alcuni livelli di breve e medio periodo siano stati violati da parte degli indici, i supporti che contano hanno tenuto: come i livelli di chiusura del 2013 e la media a 320 giorni sullo S&P500. Ciò ha posto le premesse per un intenso recupero, con il pessimismo che ha lasciato spazio a ritrovato ottimismo. Il sentiment ora non è sui livelli estremi raggiunti a settembre, malgrado il forte rimbalzo.
Casomai il rischio ora è rappresentato dalla possibilità che la volatilità rimbalzi. Il VIX che ha raggiunto un picco durante la settimana di scadenze trimestrali, pari a tre volte il minimo dell'anno; ma è altrettanto vero che la passata settimana ha raggiunto un minimo (15.56 punti) pari praticamente alla metà del recente picco. In ottica bullish si potrebbe sospettare che la volatilità sia sostenuta alla vigilia della prossima, imminente riunione del FOMC, che tende a gonfiare la volatilità implicita delle opzioni.
Dopo la scadenza di settembre, le posizioni aperte in Call sul VIX sono ai livelli più bassi dal 2013. Per cui, chi abitualmente si copre risulta "scoperto", e qualora dovessero intervenire cattive notizie, gli smobilizzi potrebbero risultare disordinati.
L'assenza di cattive notizie invece indurrebbe gli investitori a tornare fiduciosi sul mercato, beneficiando oltretutto di un basso costo di copertura di portafoglio. Ciò spingerebbe gli indici oltre le rispettive resistenze. Che i gestori siano scarichi è testimoniato dal sondaggio condotto dalla NAAIM. I Tori dovrebbero auspicare che il dato cresca, accompagnando verso l'alto le quotazioni di mercato. Anche gli operatori in opzioni si trovano su un estremo; simile a quello che per esempio ha preceduto il rally di agosto-settembre.
Il sentiment nel complesso rimane favorevole per i Tori, ma il momentum potrebbe ora rallentare, alla luce delle resistenze in corso di interessamento. Eviteremmo per ora le smalle cap.