I Tori controllano il mercato, ma non ci sarà troppo ottimismo?

- 20/04/2021
La settimana di scadenze tecniche di aprile è stata contraddistinta dal miglioramento dei massimi storici di mercato. Lo S&P500 ha avuto ragione della potenziale resistenza sopra i 4130 punti, dove fra le altre cose si apprezzava del 10% da inizio anno. Negli ultimi giorni l'indice si è persino spinto oltre la parete superiore del canale ascendente in essere dall'inizio di novembre: in netto contrasto con il comportamento rinunciatario fatto registrare a metà gennaio e metà febbraio.
In ottica di lungo periodo, incomincio a temere che il mercato possa rimanere a corto di carburante. A 4057 punti, l'indice è salito sei volte rispetto al minimo del 2009, mentre a 4140 punti ritracciava il 161.8% del bear market di febbraio-marzo 2020. In passato queste proiezioni si sono fatte sentire: ad esempio l'estensione del 161.8% del declino dal massimo di novembre 2018 al minimo del mese successivo, conduceva a 3315 punti: lo S&P ha stazionato per diverso tempo in questa area, ad inizio 2020, prima di crollare.
L'estensione analoga del bear market del 2007-2009 si attestava a 2140 punti. Questa soglia si rivelò cruciale a maggio 2015, prima dell'inaugurazione di un consolidamento durato diversi mesi. Anche il bear market del 2000-2002 produsse una proiezione rialzista a 2035 punti: raggiunta sul finire del 2014, prima di uno stallo prolungato.
Non è ancora facile concludere che il mercato questa volta abbia vinto la resistenza in questione, ma dal punto di vista tecnico è evidente che i Tori hanno il controllo del mercato. Il che non implica certo l'assenza di rischi per gli investitori.
Merita attenzione l'aumento di attenzioni che stanno suscitando le opzioni call sul VIX future rispetto alle put. Questo fenomeno in passato ha anticipato le fiammate della volatilità. Un VIX che si spingesse sopra i 18.60 punti, o che dovesse stazionare per un periodo prolungato sui 16 punti dovrebbe far drizzare le antenne.
Il sondaggio di Investors Intelligence conferma una certo ottimismo fra gli advisor finanziari. La percentuale netta di Tori si è spinta oltre il 40% per la seconda settimana di fila. Ci collochiamo nel primo decile storico delle rilevazioni e, stando a quanto riporta la tabella in alto, i ritorni nelle settimane successive in termini medi non sono certo stati beneauguranti.