Il culmine del pessimismo è stato già conseguito

- 07/02/2022
Oltre alla reazione isterica al rilascio degli utili da parte di Meta Platforms e Spotify, il mercato ha fatto i conti con l'atteggiamento hawkish della Fed. Prima dell'ultimo FOMC, il mercato a termine prezzava una probabilità inferiore al 40% di cinque rincari del costo del denaro nel corso dell'anno corrente. Subito dopo i commenti di Powell, la probabilità è schizzata a più del 60%, diventando rapidamente l'ipotesi più accreditata, sebbene non tutti i banchieri centrali siano dello stesso parere.
Questo ha incoraggiato la reazione del mercato, dopo la precedente corrente di vendite. Per i prossimi giorni, l'attenzione si sofferma sul supporto a 4300 punti, che coincide con il minimo di settembre scorso e con il livello in prossimità del quale il mercato cede il 10% rispetto allo scorso anno. La media mobile ad un anno, passa da 4630 punti, e tuttora tiene, nonostante una marginale violazione intraday.
La resistenza si attesta fra 4525 e 4600 punti. Da qui, fra le altre cose, passa la media a 80 giorni.
Con la media a 10 giorni del put/call ratio delle compagnie dello S&P500 che mostra segni di esaurimento, dopo essere salito ai massimi degli ultimi due anni; non sembra un'idea malsana puntare sul breakout rialzista. Si sfrutterebbe lo smantellamento dell'eccesso di pessimismo originato dai timori per la politica monetaria introdotti da dicembre scorso dalla Fed.
Maggiori tassi di interesse non sono necessariamente una brutta cosa, se ben comunicati in anticipo. Senza considerare che è tutto da dimostrare che quanto paventato dal mercato si consegua effettivamente. Al momento, ad ogni modo, un atteggiamento bullish è ragionevole finché si resta sopra i 4300 punti di S&P500.