Il mercato si lascia alle spalle le "cifre tonde"

- 07/05/2013
Un mese fa di questi tempi stava per partire la stagione degli utili trimestrali. Le aspettative erano estremamente basse. Allora eravamo fra quelli che reputavano probabile una rottura verso l'alto, con un potenziale rialzista che andava crescendo a fronte di una condizione tecnica ineccepibilmente rialzista. Non abbiamo dovuto attendere troppo: lo S&P è salito a nuovi massimi storici. Certo, l'atteggiamento delle banche centrali ha aiutato, ma abbiamo perso il conto delle società che hanno sorpreso nel rilascio dei dati di bilancio: gli utili sono stati l'elemento trainante dell'ultimo impulso ascendente.
Ciò che sorprende, è il sentiment: rimasto grosso modo simile a quello di un mese fa, anche con lo S&P nel frattempo salito non poco. La paura continua a serpeggiare, anche se gli elementi che intimoriscono cambiano di volta in volta. Adesso è la volta dei timori di rallentamento, a livello macro, e dei fattori stagionali (il famigerato "Sell in May..."). E' interessante dare un'occhiata all'attuale livello degli indicatori di sentiment, a confronto con i valori imperanti agli inizi di aprile. Mai come questa volta la crescita dei prezzi è andata in direzione opposta all'ottimismo degli investitori. Che continuano a sperare in una correzione che non arriva mai, perdendo il grande rialzo: lo S&P è salito del 150% dal minimo di marzo 2009.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com