Wall Street
Il Nasdaq supera quota 6.000: paura?

Il Nasdaq ha superato da pochi giorni i 6.000 punti, per la prima volta nella storia. Il Dow Jones tende sempre a faticare, dopo essersi prodotto nel superamento delle cifre millenarie, come ho già mostrato in precedenza. Per cui ho esaminato se questo comportamento si manifesti anche con riferimento al Composite.
Risale al 1995 la prima volta in cui il Nasdaq superò quota 1.000 punti. Mi sono soffermato dunque su tutti i superamenti delle cifre millenarie, dopo esservi stato sotto per almeno un mese. La teoria è che questi attraversamenti provochino smarrimento perché separano idealmente il buon mercato dal costoso. Nello specifico ho individuato 20 rilevazioni. Rispetto alle performance tipiche, i risultati registrati sembrano confermare la teoria: dopo il primo mese, il Nasdaq tende a sottoperformare, sia in termini di saldi medi, sia in termini di frequenza benigna. Ad esempio, sei mesi dopo il superamento di una cifra millenaria, il Composite ha messo a segno una performance media del +0.28%, salendo in appena il 55% dei casi; questo dato si confronta rispettivamente con un +6.07%, e il 70%.

Questi risultati però possono essere distorti da alcune rilevazioni particolarmente negative, registrate durante il crollo del 2000-2002. Se partissimo dal 2003, i ritorni medi risulterebbero soltanto lievemente peggiori del tipico, con una percentuale di casi favorevoli migliore della norma. Sulla base di questa argomentazione, direi che non dovremmo preoccuparci troppo per il recente superamento dei 6.000 punti.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...