Il rischio di valanga per lo S&P500

- 13/06/2022
Con la chiusura di venerdì, lo S&P500 ha chiuso sotto alla media mobile a 24 mesi a 4071 punti. I Tori avrebbero preferito scongiurare questa penetrazione, analogamente a quanto occorso ad ottobre 2020 o a luglio 2019, perché ciò rende probabile un'estensione del declino fino alla media a 36 mesi nei pressi dei 3700 punti: trattasi di una soglia che ha contenuto diverse correzioni negli anni passati.
La figura in alto consente di stabilire con facilità i supporti e le resistenze di mercato. Nel frattempo incombe un nuovo Federal Open Market Committee (FOMC): proprio nella delicata settimana di scadenze tecniche di giugno. Secondo il mercato a termine, c'è una probabilità del 76% di rincaro da 50 punti base, e del 23% di aumento da 75 punti base. Prima del rilascio del CPI di maggio, quest'ultima probabilità era fissata a meno del 4%.
La configurazione dell'Open Interest dello SPY, l'ETF sullo S&P500, può fornirci ulteriori ragguagli. L'inizio delle contrattazioni questa settimana al di sotto della cruciale soglia dei 400 dollari, dove si collocano consistenti posizioni in put, rende il quadro complicato: se si tratta perlopiù apertura di apertura di posizioni lunghe, c'è il consistente rischio di delta hedging durante tutta l'ottava, con i venditori di put costretti a coprirsi a loro volta mediante vendita del future sullo S&P. Questo crea il cosiddetto effetto valanga: a vendite si aggiungono ulteriori vendite.